La sfilata di Louis Vuitton chiude la Paris Fashion Week Primavera-Estate 2025, e con essa il mese della moda. Nicolas Ghesquière, al timone creativo della Maison da 10 anni (ha cominciato nel marzo 2014), chiama i rinforzi per celebrare l’importante traguardo: in primis, uno stuolo di bauli da viaggio griffati, simbolo di un’era. Accostati l’un l’altro come mattoncini, formano l’originale passerella su cui le modelle incedono sulle note di Jamie XX.
Lo stilista ha abbinato una finta cotta di maglia, una felpa oversize, minigonne in tulle a strati e pantaloni borchiati con collane pendenti. Un mix che avrebbe dovuto essere un disastro, e invece sembrava fantastico. Gli abiti tecnici in rete con stampe astratte di grandi felini, tempestati di semicerchi, erano davvero notevoli, così come il suo nuovo abito con una gamba sola, ovvero un vestito da cocktail a trapezio in pelle rigida indossato sopra pantaloni di seta ad una gamba. Tutto ciò costituisce un complemento perfetto per le borse con monogramma, le borse in pelle verniciata o l’ultima bag trapuntata con serratura di LV.
Una collezione ricca di contrasti che, continua la nota, «nell’abbigliamento rappresenta il rapporto dialettico tra due poli che sono al tempo stesso opposti e armoniosi: la morbidezza di una struttura per natura rigida. Leggerezza irriducibile. Energia vibrante. Profondità grottesca. Opulenza vaporosa. Delicatezza spigolosa: una femminilità decisa. La meccanica del fluido».
Tra le borse must-have, il marsupio Damier che si porta anche a spalla, ma anche il baule per eccellenza, lo Speedy da città, rivisitato per l’occasione. E poi la travel bag Greenwich, la Petite malle introdotta proprio da Ghesquière al suo arrivo 10 anni fa e il nuovo modello Rider. Anche le scarpe massicce, composte da maxi fibbie, richiamano l’insolito catwalk.