Il debutto di Alessandro Michele da Valentino è come la rottura del vetro o le percussioni su un tamburo, ovvero i rumori che hanno accompagnato la sfilata primavera estate 2025 della maison durante la Paris Fashion Week, trasformandosi in suoni nel mondo parallelo costruito dallo stilista.
Fedele a quanto anticipato con la Resort, la nuova collezione ha dato corpo a un insieme ricco, ricchissimo, di look e ispirazioni che hanno immediatamente colmato quella lacuna che l’addio di Michele a Gucci, nel novembre 2022, aveva indubbiamente creato.
Il massimalismo di Michele ha incontrato puntualmente citazioni del primo Valentino Garavani, ne ha richiamato alla mente le collezioni e le ispirazioni anni ’70 e ’80, dai pois ai richiami all’Oriente, e le ha rielaborate, calandole su quelli che sono i suoi inconfondibili codici espressivi.
Tanti pezzi che presi singolarmente e venduti a migliaia di persone porteranno il fatturato di Valentino alle stelle. Intanto ragazze con stivali bianchi anni Settanta portati sotto abiti da sera di laminati svolazzanti o di balze di pizzo, e ragazzi in jeans e giacche di broccato stile “Morte a Venezia”, con le immancabili borse a tracolla, magari a sacca con le frange, very anni Settanta, sfilano come spettri in un’atmosfera ovattata in una sala in penombra, che sembra un vecchio cafè chantant, con gli ospiti seduti anche loro come spettatori-fantasma, attorno a piccoli tavolini, nel semi-buio.
Una sfida che ha vinto con una visione poetica che ha reso omaggio al mondo del celebre couturier romano. Un feeling che si unisce alla sensibilità di Michele nel comporre una storia più che una sfilata. Tra riferimenti Seventies, perle, ricami su chiffon impalpabile, pois e pizzo very Valentino.