Balmain ritorna con il botto, lasciando il segno in una Paris Fashion Week già colma di sorprese e scelte inaspettate.
Olivier Rousteing ha proposto un fashion show complesso, da osservare sotto diversi punti di vista: dal tema evidente dell’arte (un viaggio storico ed espressivo, che si traduce in forme, colori e consistenze diverse) per passare a quello della cultura, dell’incontro tra Occidente e Oriente, fino a elaborare una critica provocatoria, concentrata sulla crisi ambientale e climatica.
“Tornare con una sfilata a settembre, pensando se i nostri pantaloni saranno a vita alta o bassa, mi sembrava futile”, ha dichiarato il direttore creativo di Balmain, evidenziando il carico concettuale e teorico che rappresenta le basi delle sue nuove creazioni.
In passerella hanno sfilato 100 look, capaci di riportarci a una dimensione ancestrale o di proiettarci in un firmamento lontano, di specie aliene e forme ignote: stampe di dipinti barocchi, materiali innovativi (corteccia d’albero, intrecci di midollino, anelli dorati, piume, cotte di maglia) e silhouette solide, sempre slanciate verso l’alto; una collezione che, inoltre, strizza l’occhio ai grandi dell’industria della moda, come Alexander McQueen e Jean Paul Gaultier.
Tuttavia, un’apparizione stellare ha rubato completamente la scena al marchio: l’arrivo della pop-star e icona internazionale Cher ha infatti fatto esplodere i social media, i fotografi e i giornalisti; avvolta in una tuta di latex nero, la cantante dell’assoluta hit Believe ha calcato la passerella con una sicurezza e una presenza disarmanti, la ciliegina sulla torta di un fashion show che aveva già lasciato tutti senza fiato.