Il cambio di feed e algoritmo di Instagram ha scatenato una vera e propria polemica, che è partita dagli utenti e che è arrivata fino alle alte sfere di quello che, fino a poco tempo fa, era il social media must-have per eccellenza, su cui figure come quelle di Kylie Jenner e Chiara Ferragni hanno plasmato la propria fortuna.
“Era solo un esperimento”, rassicura Adam Mosseri, a capo della piattaforma, ma la verità è un’altra.
Tentare di rendere Instagram più simile a TikTok, ricreandone funzionamento e interfaccia, tradisce una grande insicurezza nell’universo Instagram, sempre più dimenticato da creators, marchi e utenti e quindi costretto a rincorrere il sempre più dinamico e veloce social media cinese, nato con balletti e lip-sync e ora tramutatosi in un colosso di influenza mondiale.
Lo stesso era accaduto a Facebook con l’avvento delle stories su Instagram, e così la storia si ripete: ora i contenuti sono sempre più rapidi, sempre più interattivi e completamente a misura di utente, grazie ad algoritmi avanzati, in grado di scoprire i nostri bisogni, preferenze e gusti; maison come Balenciaga, Bottega Veneta e Prada hanno preferito spostare le proprie attività su TikTok, dove possono interagire direttamente con un potenziale cliente, che scopre i loro account saltando da un haul a un get ready with me a una semplice clip di sei secondi.
Il futuro di Instagram, in tutto questo, rimane incerto.