L’archistar Michelangelo Pistoletto, nativo di Biella nel 1933, conduce la sua ricerca sull’arte contemporanea quale strumento di dialogo interreligioso e interculturale presso la Villa Reale di Monza, in una mostra antologica curata dall’accademico e autore Francesco Monico.
L’esposizione si intitola “UR-RA- Unity of ReligIons- Responsability of Art” e porta le opere di uno degli artisti più famosi dell’arte povera, autore di lavori iconici come “La Venere degli stracci”, “I quadri specchianti” nelle sale e nel palco della Reggia di Monza, progettata a fine Settecento da Giuseppe Piermarini per l’arciduca Ferdinando d’Asburgo e oggi parte del circuito delle European Royal Residences.
La mostra, apertasi lo scorso primo novembre e visitabile fino al 31 ottobre 2026, esplora quel tema dell’armonia tra culture e confessioni diverse che ricollega questo nuovo progetto a un’iniziativa del maestro dell’arte povera risalente a ben venticinque anni fa, il celebre luogo di raccoglimento multiconfessionale e laico, installazione permanente in un istituto oncologico di Marsiglia, in Francia. La nuova mostra è concepita come un ‘esperienza immersiva attraverso la quale i visitatori potranno scoprire ciò che lega i diversi linguaggi universali della spiritualità, della religione e dell’arte.
L’esposizione è prodotta dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e dalla Cittadellarte Fondazione Pistoletto e offre una prospettiva critica integrale sull’indagine condotta dal Maestro in oltre sessant’anni di carriera.
Nelle sale della Reggia sono raccolte opere che vanno dal 1957 fino ai lavori più recenti e un momento di svolta è rappresentato dai cosiddetti “Quadri specchianti “, che altro non sono che una rielaborazione concettuale dell’autoritratto.
La mostra prende il via dal cosiddetto “Atrio degli staffieri” dove sono collocate opere come la “Pietra dell’Infinito” e la “Tavola interreligiosa per la pace preventiva” per poi condurre i visitatori al piano nobile della Reggia. Qui il visitatore incontrerà opere di rilevanza assoluta, tra cui l’Arco Spirituale’ ‘ Il Codice trinamico’ e ‘Il Sacerdote’, ‘Tempio a dondolo’, ‘La rotazione dello specchio’.
Punto d’arrivo è rappresentato dal cuore dei Giardini Reali, sede che è stata scelta dal maestro per una nuova installazione del suo celebre ‘Terzo Paradiso’, realizzata attraverso l’impiego di cento panchine in materiale riciclato e riciclabile. Dalle prime opere su tela del 1957 fino agli ultimi lavori l’esposizione, che è pensata appositamente per questi spazi e accompagnata da quattro convegni su medicina, finanza, letteratura ed educazione in relazione alla spiritualità, dà voce all’impegno del Maestro nei confronti del concetto di pace preventiva, secondo cui il ruolo dell’arte è fondamentale e centrale nel promuovere armonia e convivenza pacifica tra culture e religioni diverse.
L’esposizione e gli incontri accademici rappresentano due passaggi cruciali verso un obiettivo finale, che risulta di grande valore simbolico, la firma della Carta di Monza per l’Interreligiosità, un accordo per la cooperazione attiva tra culture laiche e le grandi fedi di Oriente e Occidente.

