Negli ultimi anni, un vento di cambiamento ha attraversato le storiche maison di Champagne. Spinte da nuove sfide climatiche e opportunità enologiche emergenti, diverse realtà francesi hanno deciso di varcare la Manica, investendo nel sud-est dell’Inghilterra, in particolare nella contea del Kent. Un fenomeno che segna un passaggio epocale per la bollicina luxury per eccellenza e che sta attirando l’attenzione di esperti e appassionati in tutto il mondo.
Il Kent, con il suo clima temperato in evoluzione e i suoli gessosi straordinariamente simili a quelli della Champagne, si sta affermando come una nuova terra promessa per la produzione di bollicine di alta qualità. Le temperature in aumento, effetto tangibile del cambiamento climatico, hanno reso questa regione britannica sorprendentemente vocata alla viticoltura di pregio, in particolare per le stesse varietà di uve utilizzate nella produzione dello Champagne: pinot noir, pinot meunier e chardonnay.
Tra i nomi più prestigiosi ad aver creduto in questa nuova avventura c’è la maison Taittinger, che nel 2015 ha acquistato circa 60 ettari nel cuore del Kent, dando vita al Domaine Evremond. Dopo anni di cura dei vigneti e di attesa, nel settembre 2024 è stato lanciato sul mercato inglese il primo spumante dell’azienda: un blend elegante e strutturato che ha immediatamente suscitato curiosità e consensi, frutto della sapiente unione di tradizione francese e terroir britannico.
Anche Vranken-Pommery Monopole ha scommesso sul potenziale vinicolo d’Oltremanica, scegliendo lo Hampshire per impiantare 32 ettari di vigneti. Il loro Louis Pommery England Brut, introdotto nel 2018, ha ottenuto un’accoglienza positiva da parte della critica e del pubblico, tanto da incentivare l’azienda ad ampliare ulteriormente la propria presenza nel Regno Unito.
I risultati non si sono fatti attendere: in numerose degustazioni alla cieca, gli spumanti inglesi hanno spesso eguagliato – e talvolta superato – i loro omologhi francesi, sorprendendo anche i palati più esigenti. La combinazione tra clima favorevole, suoli gessosi e know-how enologico sta dando vita a vini spumanti capaci di coniugare freschezza, finezza e complessità aromatica.
L’interesse delle maison francesi per il Kent non è soltanto una scelta strategica, ma una risposta concreta alle sfide poste dal riscaldamento globale. La ricerca di nuovi territori adatti alla viticoltura diventa fondamentale per mantenere standard qualitativi elevati e per garantire la continuità produttiva nel lungo periodo.
Questo fenomeno potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era per il mercato delle bollicine. L’Inghilterra, un tempo considerata ai margini della viticoltura europea, si sta affermando come un attore sempre più rilevante. Non più soltanto patria di consumatori esigenti, ma sempre più terra di produttori visionari.
Il Kent, dunque, si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia dello spumante, accanto – e non in competizione – alla secolare regione della Champagne. Una sfida che parla la lingua dell’eccellenza e del cambiamento.