Tensioni geopolitiche e nuove politiche commerciali mettono sotto pressione il settore del lusso. Le maison rispondono con strategie di adattamento, ma le stime parlano chiaro: nel 2025 la crescita si ferma.
Il vento del cambiamento sta soffiando forte anche sulle vette più alte della moda. Dopo anni di crescita ininterrotta, il settore del lusso si trova davanti a una brusca frenata. Secondo le ultime proiezioni di analisti internazionali, il 2025 segnerà un’inversione di rotta per l’alto di gamma, con un calo stimato del 2% sul mercato globale.
La causa principale? I dazi commerciali, che stanno ridisegnando le dinamiche degli scambi internazionali. Tra tensioni geopolitiche persistenti, politiche protezionistiche rafforzate e nuovi equilibri tra potenze economiche, i brand del lusso si trovano a dover navigare in acque sempre più turbolente.
Lusso sotto pressione
I marchi dell’alto di gamma, da sempre simbolo di stabilità e desiderabilità, non sono immuni dagli shock esterni. I dazi imposti su beni di lusso – in particolare quelli esportati verso mercati strategici come Cina, Stati Uniti e Medio Oriente – stanno incidendo sui margini di profitto e spingendo molte maison a rivedere strategie di distribuzione e pricing.
“Non si tratta solo di un rallentamento ciclico,” spiega un analista del settore. “Il quadro è più strutturale: i costi aumentano, i consumatori si fanno più cauti e l’appeal dell’esclusività viene messo alla prova da un contesto economico meno favorevole.”
Nuove strategie per nuovi scenari
In risposta, le case di moda stanno cercando nuovi equilibri. Si investe di più in produzione locale, si diversificano i mercati di sbocco e si rafforza il canale digitale per ridurre la dipendenza dalla distribuzione fisica internazionale. Il reshoring diventa una parola chiave, così come il consolidamento della clientela locale e l’ampliamento dell’offerta esperienziale.
Anche la sostenibilità – già al centro delle narrazioni di brand – acquisisce una nuova funzione strategica: non più solo impegno etico, ma anche strumento per fidelizzare un pubblico che, in tempi di incertezza, cerca autenticità e valore duraturo.
Uno scossone salutare?
Alcuni osservatori, però, vedono in questo rallentamento un’opportunità. “Il lusso ha vissuto una corsa frenetica all’espansione,” nota una storica editor fashion. “Forse è il momento di tornare a una dimensione più contenuta, dove contano qualità, identità e relazione autentica con il cliente.”
Il 2025, insomma, potrebbe essere l’anno in cui il lusso riscopre se stesso. Con meno eccessi, più strategia e – forse – una nuova idea di desiderabilità.