Dopo aver lasciato il segno nel mondo del prêt-à-porter, Alessandro Michele affronta una nuova sfida nell’Haute Couture. Un passaggio naturale per una maison che ha sempre fatto della raffinatezza e della sperimentazione il proprio tratto distintivo. La visione creativa di Michele, noto per il suo approccio erudito e per la capacità di intrecciare epoche e suggestioni, trova ora una nuova espressione in un dialogo con il pensiero e le suggestioni di grandi intellettuali.
In questa collezione, il concetto di catalogazione e accumulo diventa centrale: il desiderio umano di ordinare l’infinito, di dare forma al caos attraverso liste e collezioni, diventa metafora della creazione artistica. Il risultato è una serie di 48 abiti che, lungi dall’essere semplici capi d’abbigliamento, si trasformano in un percorso visivo e concettuale. Ogni creazione è un universo a sé, una stratificazione di riferimenti e materiali che evocano memorie, culture ed epoche differenti.
Balze, broccati, tessuti cangianti e dettagli minuziosi danno vita a un racconto fatto di connessioni impreviste, dove ogni elemento sembra appartenere a un archivio narrativo senza tempo. Qui, il concetto di vertigine diventa chiave di lettura: la percezione di un equilibrio instabile tra ordine e caos, tra finito e infinito. Michele propone così una visione della moda che non è solo estetica, ma anche intellettuale, riportandola alla sua essenza più profonda: un mezzo per esplorare il sapere e la bellezza in tutte le loro forme.