Nel corso del 2024, la Cina ha consolidato la sua posizione di leader mondiale nel settore dei veicoli elettrici, registrando una crescita impressionante sia in termini di vendite che di innovazione tecnologica. Il paese ha raggiunto risultati straordinari: le vendite di veicoli elettrici hanno rappresentato circa il 70% del totale globale, con un incremento annuo di oltre il 50%. Solo nel mese di novembre sono stati immatricolati 1,27 milioni di EV, dimostrando la capacità della Cina di dominare un settore fondamentale per il futuro della mobilità sostenibile.
Questo successo è il risultato di una strategia ben definita: il governo cinese ha implementato politiche mirate, favorito investimenti massicci nelle infrastrutture di ricarica e sostenuto la produzione su larga scala, riducendo i costi e aumentando la competitività delle aziende locali.
Il rallentamento del mercato europeo degli EV
Mentre la Cina accelera, in Europa il mercato dei veicoli elettrici mostra segnali di rallentamento. Nonostante gli sforzi per promuovere la mobilità sostenibile, la crescita delle vendite è stata modesta. A novembre, l’aumento rispetto al mese precedente è stato del 7,7%, una percentuale ben distante dai tassi di crescita cinesi.
In alcuni paesi europei, come l’Italia, la situazione è ancora più complessa. Nel quarto trimestre del 2023, la quota di mercato dei veicoli elettrici in Italia si è attestata al 5,3%, superata persino dalla Grecia, che ha raggiunto il 5,4%. Tra le cause principali di questa situazione ci sono la riduzione dei sussidi governativi, il limitato sviluppo delle infrastrutture di ricarica e l’aumento della concorrenza da parte di produttori cinesi come BYD, che stanno conquistando quote di mercato in Europa grazie a veicoli tecnologicamente avanzati e competitivi nei prezzi.
Le sfide per l’Europa nel settore dei veicoli elettrici
Per recuperare terreno rispetto alla Cina, l’Europa dovrà adottare un approccio più ambizioso e coordinato. Sarà necessario investire in maniera più consistente nelle infrastrutture di ricarica, ripristinare incentivi significativi per l’acquisto di veicoli elettrici e supportare le case automobilistiche locali per renderle più competitive su scala globale.
Il rischio, altrimenti, è che l’Europa perda un’occasione strategica cruciale non solo per rafforzare la propria industria, ma anche per guidare la transizione verso un futuro a basse emissioni. Agire rapidamente potrebbe consentire al continente di riequilibrare la situazione globale e accelerare l’adozione di una mobilità sostenibile, contribuendo in modo significativo agli obiettivi climatici europei.