Nel corso della conferenza stampa organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana per presentare la prossima edizione di Milano Moda Uomo, prevista dal 17 al 21 gennaio 2025, il presidente Carlo Capasa ha fornito un aggiornamento sui risultati della moda italiana nei primi nove mesi dell’anno. Il terzo trimestre ha segnato una battuta d’arresto per il settore, che include abbigliamento, tessile, pelletteria, calzature, gioielli, bigiotteria, cosmetica e occhiali, con un peggioramento rispetto al primo semestre sia sul mercato interno sia sulle esportazioni.
Il fatturato complessivo nei primi nove mesi del 2024 è diminuito del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, in peggioramento rispetto al -6,1% del semestre precedente. I comparti principali, come tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature, hanno registrato un calo dell’8% nel secondo trimestre, mentre settori come cosmetica, occhiali e gioielleria hanno mostrato una crescita del 3,8%, seppur inferiore rispetto alla prima metà dell’anno, influendo sul risultato generale.
Le esportazioni hanno rallentato, registrando un aumento di solo l’1,9% nei primi otto mesi del 2024 rispetto all’anno precedente. I settori collegati hanno trainato questa crescita, con un incremento del 20,6%, mentre i comparti principali hanno subito una contrazione del 4,8%. Per la prima volta, i settori collegati hanno rappresentato il 31% del totale delle esportazioni di moda italiana.
Anche Matteo Zoppas presidente di Ice, è intervenuto: “Il settore del fashion, nonostante una fase di rallentamento, continua ad essere trainante per l’export italiano. Nel 2023 le esportazioni del settore hanno chiuso a oltre 88 miliardi e da gennaio ad agosto 2024 si attestano intorno ai 55 miliardi, valore in linea con lo stesso periodo del 2023. Le ultime previsioni, nonostante la fase di incertezza, parlano di 90 miliardi di export per la fine del 2024 (+1,1% rispetto al 2023). In questo quadro i 5,5 miliardi del menswear, in crescita del 2,7% da gennaio a luglio del 2024 sono particolarmente significativi. Sia le aree Ue sia quelle extra-Ue si sono rivelate favorevoli per il comparto maschile, crescendo rispettivamente dell’1,5% e del 3,8%. Il mercato Ue copre il 45,2% dell’export totale, mentre l’extra-Ue risulta il maggior ‘acquirente’, assorbendo il 54,8 per cento”.
“Tutto sommato – ha aggiunto Capasa – abbiamo retto bene tenendo presente che ci sono due guerre molto importati e i rapporti tra Cina, Russia e Stati Uniti sono tesi. Siamo un Paese manifatturiero, abbiamo bisogno della pace per le nostre esportazioni. Ribadisco l’appello al nostro Governo per le piccole-medie imprese italiane, servirebbe implementare la cassa integrazione ordinaria che costerebbe circa 80 milioni di euro, lasciare che le aziende chiudano costerebbe molto di più, non lasciamo andare un solo lavoratore. Sarebbe auspicabile inoltre detassare per tre anni le aziende in crisi per chi sceglie di investire salvandole dalla chiusura”.
Un fattore critico per i settori principali è stato il calo delle esportazioni verso la Svizzera (-51,2%), storicamente utilizzata come piattaforma logistica per altre destinazioni. Invece, l’export verso la Turchia è rimasto stabile, mentre la Francia si è confermata il principale mercato di riferimento (+1,1%) grazie alla collaborazione con i grandi marchi del lusso. In negativo i dati di Germania (-5,8%), Regno Unito (-8,4%) e Corea del Sud (-10,5%), a causa delle difficoltà economiche in questi Paesi.
Capasa ha anche evidenziato segnali incoraggianti dai mercati dell’area asiatica, con una crescita del 9,4% verso la Cina e un rinnovato interesse da parte di Paesi vicini come Giappone, Malesia, Indonesia e Thailandia.
Milano Moda Uomo
Dal 17 al 21 gennaio, Milano ospiterà la fashion week dedicata alle collezioni maschili autunno-inverno 2025/26. Il calendario provvisorio, presentato oggi, prevede 68 appuntamenti, tra cui 20 sfilate (16 in presenza e quattro digitali), 38 presentazioni, tre mostre su appuntamento e sette eventi.
Tra i debutti, Pierre-Louis Mascia, già presente tra le presentazioni donna fino al 2023, aprirà la settimana con la sua sfilata. Accanto a lui, i brand emergenti Pdf e Saul Nash sfileranno per la prima volta. Tornano in passerella Philipp Plein e Pronounce, il marchio guidato dai designer Yushan Li e Jun Zhou, con base a Milano e Shanghai.
Il calendario, dominato da presentazioni rispetto alle sfilate, mette in risalto la creatività di giovani talenti, ma si nota l’assenza di alcune grandi maison. Tra queste, Etro e Gucci, che ha scelto di proporre sfilate co-ed a partire dal 2025, e Fendi, che celebrerà il suo centenario con uno show co-ed durante la fashion week femminile di febbraio.