Il settore immobiliare globale sta mostrando segnali di ripresa dopo un periodo di difficoltà legato a conflitti internazionali e incertezze economiche. Nel 2024, il valore complessivo degli asset immobiliari è aumentato sia per i fondi immobiliari che per i Reits (Real Estate Investment Trusts), raggiungendo una stima di 4.750 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Questo rappresenta una crescita del 2,15% rispetto all’anno precedente, con i Reits che detengono la maggioranza, superando i 3.600 miliardi di euro.
In Europa, il numero totale di fondi e Reits si avvicina a 2.260 veicoli, con un incremento di nove rispetto al 2023 e un patrimonio complessivo che tocca 1.630 miliardi di euro, segnando una crescita di quasi il 2%. La quota europea rappresenta circa il 35% del totale mondiale. Le prospettive per il 2025 indicano un ulteriore sviluppo, favorito dalla ripresa dell’economia globale, con l’Italia in evidenza per l’aumento degli investimenti e delle transazioni immobiliari.
Questi dati emergono dal 45° Rapporto 2024 sui fondi immobiliari in Italia e all’estero, realizzato da Scenari Immobiliari con il supporto dello Studio Casadei, che ha curato l’analisi finanziaria. Il rapporto è stato presentato oggi a Roma, offrendo una panoramica sul mercato immobiliare europeo e globale.
“Il mercato degli investimenti immobiliari globale – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di aggiornamento del Rapporto – si avvia a chiudere il 2024 con un volume di poco inferiore agli ottocento miliardi di dollari e un incremento rispetto al 2023 di oltre l’otto per cento. I risultati ottenuti dall’industria del real estate, dopo i minimi degli scorsi dodici mesi, dipendono dall’andamento disomogeneo della crescita economica e delle tendenze dei fondamentali nei territori e per le asset class, il che ha determinato un approccio prudente nella prima metà dell’anno e maggiore audacia nei mesi successivi. Gli investitori istituzionali sono tornanti sul mercato e l’attività continuerà in maniera accelerata nei prossimi dodici mesi in particolare negli Stati Uniti e in Canada, oltre che in Europa dove nel 2023 e nei primi mesi del 2024 i valori dei beni sono stati rivisti. Esistono opportunità di crescita per il mercato del patrimonio gestito, la propensione alla diversificazione sta assumendo forme diverse e il mercato residenziale, asset class fondamentale dei reit americani e settore in espansione per i Paesi asiatici, dove la popolazione in espansione sta portando allo sviluppo dei centri urbani, continua a essere una nicchia per il nostro Paese. Le tendenze sociali e strutturali dei prossimi dieci anni creano domanda di alloggi e di servizi nelle economie emergenti e di riqualificazione e trasformazione del patrimonio nelle economie mature, sostenendo strategie di investimento differenziate”.
Anche l’Italia resta in scia a questo trend positivo e nel 2024 raggiunge un patrimonio immobiliare posseduto direttamente dai 665 fondi attivi pari a 138 miliardi di euro (+5,3 per cento sul 2023), con previsioni di aumento del 5,1 per cento nel 2025, per 680 veicoli.
“L’asset allocation del patrimonio gestito italiano – ha sottolineato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – ha visto variare lievemente il peso dei vari comparti: in crescita il residenziale e il ricettivo, stabili gli uffici e la logistica. Prospettive di ulteriore sviluppo per il comparto nel 2025 ipotizzano, sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr che partecipano al nostro gruppo di lavoro, una maggiore diversificazione dei portafogli e un incremento delle masse gestite. Attualmente il patrimonio ammonta a 138 miliardi di euro detenuto da 60 Sgr e 665 fondi immobiliari. Le prime venticinque Sgr per numero di fondi immobiliari gestiti possiedono circa seicentoquaranta veicoli, oltre il novantacinque per cento del totale.
Nel 2024 il residenziale rappresenta circa l’83% del fatturato italiano con 122 miliardi di euro e una variazione positiva del 4,3% su base annua. Ancora in campo negativo gli uffici, che perdono l’1,8%, ma si prevede una decisa ripresa del comparto nel 2025: un incremento del 3,7% dovrebbe portare il fatturato a 5,6 miliardi di euro (in espansione, ma ancora al di sotto dei volumi del 2022).
Nel nostro Paese la crescita degli scambi si attesta intorno all’1,4%, con un numero di compravendite di circa 720mila unità. Le stime per il 2025 ipotizzano un ulteriore incremento del 5,6% e 760mila transazioni. Rispetto al 2020 si tratta di un incremento del 36 per cento.