Il gruppo Kering, uno dei colossi mondiali del lusso, ha recentemente comunicato i risultati del terzo trimestre (Q3) del 2024, dati particolarmente attesi dagli analisti e dagli investitori.
A quanto pare, Kering si trova ancora in un contesto tecnico ed economico ricco di difficoltà. Sebbene il gruppo possieda un portafoglio di marchi prestigiosi – com Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Balenciaga e Alexander McQueen – e abbia dimostrato capacità di adattamento in passato, la sfida rimane quella di riuscire a diversificare le proprie fonti di reddito, riconquistando mercati fondamentali come l’Asia-Pacifico.
“Con disciplina e determinazione, stiamo implementando una trasformazione di ampia portata del Gruppo, e in particolare di Gucci, in un momento in cui l’intero settore del lusso attraversa condizioni di mercato sfavorevoli – ha dichiarato in una nota il Presidente e AD François-Henri Pinault -. Questa situazione ha un evidente impatto sulle nostre performance di breve periodo. La nostra priorità è di porre le condizioni per il ritorno a una crescita solida e sostenibile, continuando a monitorare con attenzione i nostri costi e la selezione dei nostri investimenti. Siamo perseguendo la giusta strategia, con l’organizzazione appropriata, e i talenti necessari per raggiungere questi obiettivi.”
L’utile operativo ricorrente di Kering quest’anno potrebbe aggirarsi intorno ai 2,5 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari) ha annunciato il gruppo guidato da François-Henri Pinault. Si tratterebbe del livello più basso degli ultimi otto anni e inferiore ai 2,82 miliardi di euro attesi dagli analisti.
Nel dettaglio le vendite della rete al dettaglio gestita direttamente dal gruppo sono diminuite del 17% su base comparabile, influenzate negativamente dal calo del traffico nei negozi. Il trend nelle diverse regioni si è indebolito rispetto al secondo trimestre e in particolare nell’Asia-Pacifico e in Giappone, quest’ultimo dei quali ha subito un significativo rallentamento. In Nord America e in Europa occidentale, invece, l’attività è stata contrastata tra i brand del gruppo. I ricavi all’ingrosso sono inoltre diminuiti del 12% su base comparabile.
Alla luce dell’andamento degli ultimi tre mesi, nei primi nove mesi dell’anno il gruppo ha registrato ricavi per 12,8 miliardi di euro, in calo del 12% sia su base reported sia su base comparabile.