City Pop, società parte del gruppo Artisa, inaugura la sua prima location in Italia.
Flavio Petraglio, CEO del gruppo Artisa: “Oggi siamo orgogliosi di annunciare che gestiamo già oltre 1.000 appartamenti nel settore del micro-living tra Svizzera, Italia e Germania. In Italia, abbiamo cominciato con City Pop a Milano, con l’obiettivo di arrivare a 1000 appartamenti entro il 2026 in Italia. Per questo stiamo esplorando opportunità per espandere la nostra presenza in altre città italiane come Roma, Firenze, Bologna e Torino. Lo sviluppo di City Pop nei prossimi 5 anni prevede la gestione di 15.000 appartamenti nelle maggiori città europee e la creazione di una community composta da persone ad alta mobilità. Grazie ad importanti investimenti nell’integrazione delle più innovative tecnologie, alle sinergie che intendiamo coltivare con fornitori di servizi e ai costanti studi e approfondimenti per migliorare l’offerta, intendiamo far evolvere il nostro concetto garantendo standard sempre più elevati”.
La rifunzionalizzazione dello stabile, che in precedenza ospitava funzioni amministrative e ricettive, ha portato alla creazione di 261 appartamenti ottimizzati per affitti a breve e medio termine. Questo cambiamento ha dato vita anche a un profondo intervento di efficientamento energetico, in linea con i più alti standard di sostenibilità. L22 Education & Student Housing, business unit del Gruppo Lombardini22, ha partecipato al progetto di Artisa Group, che ha ideato e sviluppato questo nuovo modello di abitare, un esempio di rigenerazione urbana, attraverso un concept abitativo innovativo: il microliving, definito come House as a Service.
Marco Zanibelli, direttore di L22 EDU: “Questo progetto rappresenta un esempio di rigenerazione urbana in un contesto consolidato. Promuovendo un’architettura che si integra con il territorio milanese vogliamo partecipare attivamente a un nuovo modo di vivere la città. L’intervento è un esempio tangibile di come l’architettura, agendo sugli edifici esistenti, possa diventare un motore per dinamiche positive, non solo all’interno del singolo edificio, ma anche per l’area circostante. In quanto progetto di rigenerazione urbana, infatti, punta non solo a migliorare l’attrattività delle strutture, ma anche a rispondere a necessità concrete come la domanda di nuovi modelli abitativi flessibili, economici e sostenibili, integrandosi nel tessuto urbano e culturale di Milano e contribuendo alla sua evoluzione futura. L’intervento è un esempio tangibile di come l’architettura, agendo sugli edifici esistenti, possa diventare un motore per dinamiche positive, non solo all’interno del singolo edificio, ma anche per l’area circostante. In quanto progetto di rigenerazione urbana, infatti, punta non solo a migliorare l’attrattività delle strutture, ma anche a rispondere a necessità concrete come la domanda di nuovi modelli abitativi flessibili, economici e sostenibili, integrandosi nel tessuto urbano e culturale di Milano e contribuendo alla sua evoluzione futura”.