Il mese scorso i prezzi degli orologi di lusso più ambiti sono scesi nuovamente sul mercato secondario, prolungando così un periodo di declino di due anni.
Il Bloomberg Subdial Watch Index, che tiene traccia dei 50 orologi più scambiati in base al valore delle transazioni, ha segnato una flessione dell’1% a giugno. Viene così confermata la striscia negativa che per va avanti da circa due anni e che ha messo fine al rally dell’era pandemica.
Secondo i dati forniti da Subdial, piattaforma di commercio di orologi con sede nel Regno Unito, l’indice è sceso dell’8% in un anno e del 23% negli ultimi due anni. Queste cifre contrastano con l’aumento del 27% dell’indice S&P 500, il punto di riferimento del mercato azionario americano, nell’ultimo anno.
Dato che molti tra i modelli più venduti continuano ad essere scambiati a prezzi superiori a quelli di vendita al dettaglio, gli investimenti degli speculatori che sono entrati nel mercato scommettendo che gli orologi avrebbero continuato ad aumentare di valore, sono stati compromessi dal fatto che i titoli azionari e altri investimenti offrivano rendimenti migliori. Anche in periodi di recessione i prezzi di alcuni marchi aumentano. L’indice Subdial dei prezzi degli orologi di Cartier ha guadagnato quasi il 2% in un anno, in quanto gli orologi realizzati dal marchio francese di proprietà di Richemont sono diventati più popolari tra i collezionisti. Gli orologi Cartier sono generalmente meno costosi dei Rolex, Patek o Audemars Piguet e tendono ad essere venduti a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Nel mese di giugno, invece – sempre secondo i dati Subdial – i modelli Rolex, che costituiscono la maggior parte dell’indice, sono rimasti sostanzialmente invariati, mentre il marchio gemello Tudor è sceso. Nello stesso mese, i prezzi degli orologi di lusso entry-level, così come gli indici Omega e Cartier di Swatch Group, hanno registrato modesti guadagni.