Il quartiere CityLife di Milano è il frutto del progetto di riqualificazione urbana più ampio d’Europa: con la riconversione dell’ex area fieristica del Portello, nel giro di pochi anni la città si è dotata di un distretto unico nel suo genere.
E dopo le tre torri di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind (soprannominate “il curvo”, “il dritto” e “lo storto”), che scandiscono lo skyline della zona ovest, il quarto progetto è affidato allo studio BIG – Bjarke Ingels Group, formato da architetti, designer, urbanisti, professionisti del paesaggio, designer di interni e di prodotti, ricercatori e inventori con sede a Copenaghen, New York, Londra e Barcellona. Il termine dei lavori è previsto per il 2025.
Concetti chiave saranno sostenibilità e qualità della vita: ecco che allora l’alimentazione del complesso sarà unicamente con fonti rinnovabili, con entrambi gli edifici che saranno ricoperti interamente da pannelli fotovoltaici. Nella parte più alta dell’onda, City Wave arriverà a ospitare 20 piani fuori terra, nella parte West; la parte più alta del segmento East ospiterà invece 10 piani.
L’edificio si comporrà esattamente di 11mila mq di pannelli fotovoltaici, con una produzione di energia stimata in 1,3 MWh l’anno e una potenza installata che sfiora i 2 MWh. Rispetto ad un fabbricato di pari dimensioni, CityWave consuma circa il 45% in meno, con un risparmio annuo di 500 tonnellate di CO 2, equivalenti alle emissioni assorbite da circa 20mila alberi.
Bjarke Ingels racconta l’idea progettuale elaborata con il suo team di Londra (guidato dal nuovo partner, un architetto italiano, Lorenzo Boddi) e punta l’accento sulla copertura catenaria che unisce due edifici con un’unica struttura a onda. «I pannelli solari alimentano gli ambienti di lavoro interni, mentre la parte inferiore in legno – spiega – crea una copertura per una nuova area pubblica». Il richiamo è alla Galleria Vittorio Emanuele II, e l’intento è quello di offrire ai cittadini «uno spazio urbano ombreggiato e riparato per vivere questa zona». Un edificio privato, ma «la vita tra gli edifici, con lo spazio pubblico, sarà il driver per rendere unico questa architettura».
Il progetto CityWave, così come l’intero intervento di riqualificazione di CityLife, si inserisce nella strategia europea di Generali Real Estate che, con un patrimonio gestito di oltre €38 miliardi, si posiziona fra i principali gestori immobiliari al mondo e crea valore per gli investitori attraverso una serie di veicoli di investimento cross-border, gestiti dall’asset manager specializzato Generali Real Estate SGR.
I lavori saranno portati avanti dall’Associazione temporanea d’impresa fra Colombo Costruzioni e Cmb.