Nasce nel nome dei bambini e della bellezza la nuova mostra organizzata dall’associazione Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani ODV, intitolata Gli Occhi del Centrafrica e visitabile a Cremona nelle giornate del 13 e del 14 Aprile.
La mostra si snoda in un percorso fotografico, dedicato ai volti, ai sorrisi e, soprattutto, agli occhi di donne, uomini e bambini nativi del Centrafrica che hanno collaborato o che hanno fatto parte dei numerosi progetti in loco gestiti dall’associazione.
Si tratta di fotografie in bianco e nero o a colori, che scelgono di esplorare la bellezza, l’umanità e il potenziale di individui di tutte le età e provenienti da diverse aree della Repubblica Centrafricana, come la capitale del paese, Bangui, o le foreste delle tribù pigmee; a contestualizzare questi ritratti, contribuiscono i panorami del Centrafrica, che qui appaiono nei loro momenti di massimo splendore, tra tramonti mozzafiato e orizzonti di rara bellezza.
L’apertura della mostra includerà anche gli interventi di Marta Moretti, Pierpaolo Grisetti e Cristina Ceresoli (rispettivamente la Responsabile progetti Educazione, il Presidente e la Vice-presidente di Amici per il Centrafrica) e di Paola Bocchi, Ilaria Cavalli e Sandra Ometto, rappresentanti dell’associazione Medici per l’Africa, o CUAMM.
Protagonisti assoluti dell’evento sono i bambini.
Sempre sorridenti, incontrano direttamente lo sguardo del visitatore per trascendere la sofferenza della guerra e raccontare di futuri radiosi, di consapevolezza e felicità: si tratta di fotografie che non solo intendono rappresentare una realtà umana e apparentemente lontana, ma che contribuiscono a una narrazione di emancipazione, voglia di riscatto e amore per la vita.
“La mostra è narrativamente doppia” spiega la Vice-presidente di Amici per il Centrafrica, Cristina Ceresoli. “Da un lato c’è il percorso definito dalle fotografie, che raccoglie volti ed esperienze del Centrafrica, dall’altro ci sono gli sguardi dei bambini e tutto ciò che ci possono raccontare sul futuro del paese. Abbiamo voluto sottolineare che i bambini rimangono bambini ovunque, anche in contesti che siamo abituati a percepire come luoghi di guerra e tragedie”.
“Questo evento illustra perfettamente il modus operandi di Amici per il Centrafrica” commenta, invece, Marta Moretti, Responsabile progetti Educazione. “In mostra c’è il tessuto sociale di individui e personalità, con cui noi operatori interagiamo e collaboriamo ogni giorno in prima persona: in un certo senso, le fotografie parlano anche di questi legami e rapporti“.
Basti pensare, ad esempio, che numerosi dei bambini ritratti hanno potuto crescere, studiare e formarsi grazie al lavoro dell’associazione e al sistema del sostegno a distanza gestito dall’associazione, il S.A.D., che oggi include anche una modalità di adozione a distanza.
“Le donazioni sono essenziali per garantire il benessere dei bambini” aggiunge in merito Cristina Ceresoli. “Supportando una comunità o un singolo individuo, si investe nell’acquisto di materiale scolastico, nella distribuzione dei pasti giornalieri e nelle pratiche sanitarie. Si contribuisce materialmente alla costruzione del futuro dei bambini”.
In particolare, questo sistema si è rivelato essenziale per la lotta all’abbandono scolastico, una vera e propria piaga in Repubblica Centrafricana: i bambini orfani o troppo poveri, infatti, dovevano spesso rinunciare allo studio per poter sopravvivere.
Oggi 65 bambini ricevono supporto economico grazie al S.A.D., e il loro benessere garantisce un futuro più roseo a tutto il Centrafrica, una terra pronta a raccontarsi attraverso ambizioni, bellezza e potenzialità, e non più soltanto attraverso il dolore.