Neanche l’eredità di villa Noaille di Hyères, una delle capitali dell’eccentricità e del libertinaggio europeo di inizio Novecento, ha potuto smuovere l’attuale estetica di Chanel, che dai codici di Coco e Karl Lagerfeld ha estratto una formula espressiva caratterizzata da sobrietà, fascino borghese e signorilità.
Un’estetica che Virginie Viard, direttrice creativa della maison, ha reso sua nel corso del tempo e che oggi ripropone alla Parigi Fashion Week con la collezione Primavera – Estate 2024.
A introdurre l’ispirazione dietro a questa ultima proposta è un cortometraggio ambientato a villa Noaille, realizzato dai fotografi Inez & Vinoodh, che con la sua struttura solida e contemporanea ci racconta un’era di libertà e mondanità unica nel suo genere.
Uno scenario che, tuttavia, è in netto contrasto con la collezione di Chanel: in passerella l’atmosfera è seria, contenuta e seppur le silhouette degli abiti ricordino le rigidità della villa, è assente qualunque altra eccentricità che invece ne caratterizza la storia e il concetto; l’unica trasgressione che Viard concede alle sue modelle sono le stampe colorate, a fiori o geometriche, che ricoprono capi al limite della modest fashion o sfoggiati in modo assolutamente casuale, come se non appartenessero alla passerella.
Immancabile è il tweed, storico marchio di fabbrica della maison e onnipresente in questa collezione tanto da comporre giacche, lunghi vestiti e tute primaverili.