Alta moda, gioielli e magioni da capogiro sono gli ingredienti che non possono mancare a una perfetta capitale del lusso, l’incarnazione della ricchezza e del benessere economico di un’intera nazione.
Sono molte le metropoli che competono per ottenere questo primato assoluto ed è soprattutto il ristretto gruppo dei super ricchi a seguire con attenzione ogni evoluzione urbana e demografica di città come Parigi, Milano, New York e Roma.
Quest’ultima, in particolare, sta diventando il sogno dei miliardari di tutto il mondo: lo conferma la graduatoria rilasciata dal Barnes Global Property Handbook, in cui la città eterna ha sbaragliato la concorrenza, passando dal ventiduesimo posto in classifica all’undicesimo posto; il suo mercato immobiliare del lusso, invece, ha meritato la medaglia di bronzo, seguita soltanto da Londra e Tokyo.
Ad aiutare l’ascesa romana ci sono le molteplici aperture di nuove strutture di alta hotellerie, come il ritorno dell’InterContinental Rome Ambasciatori Palace e l’apertura dell’Edition di via Veneto o l’inaugurazione del Six Senses fra piazza Santi Apostoli e la Fontana di Trevi.
Tuttavia, è la residenza esclusiva di Palazzo Vilòn ad aver attirato le attenzioni dei turisti più benestanti, che ora ambiscono a soggiornare nel palazzo romano, un capolavoro di architettura barocca capace di ospitare soltanto 12 fortunati ospiti.
Un asso della manica non da poco, e che amplifica la rivalità tra Roma e Milano nel settore del turismo di lusso: come rivela l’assessore al turismo di Roma, Alessandro Onorato, il prossimo obbiettivo è battere il capoluogo meneghino nella corsa al luxury travel.
“Solo nel settore 5 stelle lusso il numero delle stanze aumenterà del 30% entro il 2025 e raddoppierà entro i prossimi 5 anni“, ha dichiarato Alessandro Onorato a Gambero Rosso. “Apriranno i principali marchi del lusso che fino a oggi non c’erano, generando nuove opportunità occupazionali e importanti ricadute economiche sull’economia cittadina. Andando a coprire una carenza di strutture di alta gamma che danno una spinta verso l’alto alla qualità del servizio, ma anche all’immagine della destinazione Roma a livello internazionale”.