Destabilizzante lo stato dell’industria della moda riassunto da PWC Italia con la ricerca Donne e Moda, che così getta chiarezza su un settore altamente elitista e competitivo.
I dati ci raccontano di soltanto due donne su dieci che siedono nei CDA delle aziende di moda e di un contesto globale assolutamente non paritario, riassunto in un misero 33% di quota femminile nell’industria dell’alta moda; nello specifico, poi, la Francia si distingue per un 50%, una metà perfetta tra uomini e donne, superando così Stati Uniti (38%) e Germania (29%).
Le donne diventano molto più rilevanti e comuni se ci si concentra sulla catena di produzione Tessile – Abbigliamento, in cui quasi 7 donne su 10 (69,2%) sono operaie, mentre si parla di un 26,9% di impiegate, un 0,9% di quadri e uno 0,3% di dirigenti.
Per quanto riguarda i brand, la Tod’s S.P.A è in cima alla classifica per donne nei ruoli di CDA con ben 6 dirigenti, seguita da Brunello Cucinelli S.p.A (5 donne) e Moncler S.p.A (5 donne); le donne, tuttavia, sono in generale meno influenti e presenti dei colleghi uomini in uffici amministrativi e dirigenziali, mentre dominano l’ambiente tecnico e manuale.
Al centro della ricerca, inoltre, la situazione italiana: le donne nel nostro paese rappresentano il 28,2% dei membri degli organi societari del fashion, un dato che testimonia una crescita positiva dell’industria fashion italiana (+9,8% dal 2021).