La visione della maison Dom Pérignon è racchiusa tutta in un’idea semplice: ogni un’annata è il risultato ottenuto dalle migliori uve di un solo anno. Ma ci sono annate e annate, che mostrano un potenziale extra e possono beneficiare di maggior tempo per invecchiare e affinarsi. Questa è l’idea che sta alla base della serie Plénitudes di Dom Pérignon.
Il nuovissimo Dom Pérignon Vintage 2004 Plénitude 2 ha debuttato questo mese, mettendo in mostra l’annata 2004 sotto una luce completamente nuova. Mentre la linea vintage 2004 è stata rilasciata nel 2013, il suo imbottigliamento gemello, il format Plénitude 2, è stato tenuto in cantina per continuare a maturare sui lieviti per ben 15 anni, dando al vino tutto il tempo di trasformarsi.
Dopo quasi quindici anni di lenta trasformazione nelle cantine, l’energia di Dom Pérignon si espande e raggiunge l’apice di una vitalità essenziale e radiosa nel suo stato di Plénitude.
Elevato verso nuove vette, esso si manifesta in tutte le sue sfaccettature, divenendo più ampio, più lungo, più profondo, più intenso e impreziosito da un’ulteriore longevità.
L’annata 2004 segnerà la storia dello Champagne Dom Pérignon per la sua ricchezza e generosità.
Se il clima si era preannunciato mite, permettendo uno sviluppo vegetativo della vite regolare e senza anomalie, è il caldo secco delle ultime settimane a determinare il carattere del millesimo. La raccolta inizia il 24 settembre, la maturità e le condizioni sanitarie delle uve sono state eccellenti.
Il frutto del 2004 si delinea più chiaramente con questa seconda vita. Il pompelmo rosa e l’arancia rossa lasciano spazio al fico, sul finale. L’affinamento del vino sulle fecce sublima la mineralità del millesimo in una maturità gloriosa, emblema di Dom Pérignon. In un gioco di equilibri, il vino evolve tra tensione e leggerezza. Un carattere che persiste, elegante, su una nota potente, di liquirizia. (Il prezzo si aggira intorno ai 460 euro).
Dunque, con questa linea la Maison porta avanti la ricerca di quello che è un vero e profondo ideale estetico: rivelare l’armonia di una natura in continua evoluzione.
Un ideale la cui essenza è ancora custodita nel cuore dell’Abbazia di Hautvillers e in quella frase che, secondo la leggenda, aveva pronunciato Dom Pierre Pérignon per descrivere l’emozione suscitata ogni qualvolta si degusta questo vino: “Sto bevendo le stelle!”.