La 33esima edizione dell’indagine del Sole 24 Ore dedicata alla classifica delle province italiane per qualità di vita ritorna anche alla fine del 2022 e prosegue così una tradizione iniziata nel 1990, dipingendo un’immagine del nostro paese fatta di grandi contrasti.
Cosa definisce, però, la qualità di vita di una città? Per avere una visione completa del benessere o del malessere che potrebbero vivere i cittadini, l’indagine tiene conto di 90 indicatori statistici, tra cui 40 inseriti appositamente per il 2022.
I parametri considerati includono: due indicatori sull’inflazione, un pacchetto di indicatori legati alla sostenibilità e al consumo energetico, dati relativi alla partecipazione elettorale per le elezioni politiche svoltesi a settembre 2022, e nove indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (dalla qualità della vita di giovani, bambini e anziani all’Indice di sportività e quello del clima).
In vetta troviamo Bologna e provincia, che primeggia nella classifica generale e nella più specifica Demografia, salute e società, grazie alla solida offerta formativa e alle infrastrutture legate all’istruzione localizzate sia nel capoluogo che tra i suoi comuni; al secondo posto, invece, si posiziona Bolzano e al terzo risale Firenze, che scala otto posizioni rispetto al 2021 e ben 24 se si fa un salto indietro al 2020.
L’Emilia Romagna primeggia anche a livello regionale, grazie a un posizionamento nella top 20 sia per Parma che per Reggio Emilia (rispettivamente al nono e al tredicesimo posto), seguita dal Trentino Alto Adige, che invece in classifica può contare su Bolzano e Trento, al quinto posto.
Se si volge lo sguardo a sud, la situazione è ben diversa, dato che le province del meridione occupano tutte le posizioni dall’81esima alla 107esima, con una particolare presenza delle province calabresi dal 95esimo posto in poi.