Si riapre la stagione dell’opera alla Scala, un evento di importanza internazionale e che rappresenta l’emblema della lirica italiana.
La data di inizio è il 7 dicembre 2022, serata in cui sul palco del Teatro sarà possibile assistere alla prima di Boris Godunov, opera nata dalla penna del compositore russo Modest Petrovič Mussorgskij e da un dramma scritto in precedenza dal celebre drammaturgo, poeta e scrittore Aleksandr Sergeevič Puškin.
Le ultime indiscrezioni parlano di un appuntamento già attesissimo, a cui presenzieranno alcune personalità politiche di estrema importanza: dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, fino ai rappresentanti della politica italiana (il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni) la prima di Boris Godunov sta già mettendo gli organizzatori di fronte ad alcuni problemi tecnici.
La Repubblica, infatti, allude a un possibile problema di overbooking per quanto riguarda i posti del Palco Reale, dovuto all’importanza di questo spettacolo e agli ospiti d’onore sopra citati.
Il palco del Teatro sarà al centro degli obbiettivi di undici telecamere e ogni suo suono verrà catturato da 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, nonché da 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti; una preparazione meticolosa, per cui la Rai ha impiegato un gruppo esperto di 50 cameramen, microfonisti, tecnici audio e video.
La Scala rappresenta una vera e propria istituzione per la cultura italiana: il suo palco supera i confini di realtà artistiche e mediatiche, ricordando a tutto il nostro paese dell’enorme patrimonio musicale e teatrale che attraversa la storia italiana ed europea.
Qui ha esordito, ad esempio, Giuseppe Verdi nel 1839, mentre nel 1898 è stato Arturo Toscanini a diventare la stella di quel palco così tanto ambito e desiderato, e come dimenticare, invece, l’ascesa della leggendaria Maria Callas, soprano di fama eterna il cui talento è sbocciato proprio tra le mura de La Scala tra il 1950 e il 1961; nel firmamento dell’universo teatrale milanese si susseguono così miti del mondo del melodramma, del canto e della recitazione, da Luchino Visconti, Nicola Benois, Tullio Serafin e Franco Zeffirelli.