Un attento investimento eco-friendly o un’astuta mossa di marketing?
Troviamo entrambe le cose nella nuova strategia commerciale annunciata da Balenciaga, un servizio di reselling esclusivamente dedicato a capi, accessori e calzature provenienti dalle collezioni passate del marchio.
La maison del gruppo Kering ha avviato il progetto con il supporto di Reflaunt, piattaforma che mira all’implementazione di modelli circolari per i marchi di moda; già in passato Balenciaga ha investito nel settore del luxury reselling, come indica un 5% di partecipazione sul sito di Vestiaire Collective, una decisione assolutamente in contro-tendenza rispetto alle decisioni di altre maison, come Chanel e Hermès (che hanno espresso uno scetticismo significativo riguardo alle piattaforme di rivendita online).
Balenciaga ha descritto la sua nuova iniziativa di rivendita come un vero e proprio programma di circolarità.
I prodotti potranno essere ritirati online o consegnati nei negozi Balenciaga aderenti all’iniziativa, dove verranno poi autenticati e valutati; a quel punto gli articoli verranno fotografati e inseriti in una rete di mercati globali, in attesa di essere acquistati. Per i clienti che contribuiranno a questa nuova economia circolare è previsto un compenso economico o uno sconto pari o superiore al 20% a seconda dei capi.
Un’iniziativa che ancora una volta aiuta Balenciaga a distinguersi nel mondo del lusso, confermando ulteriormente quanto la casa di Demna Gvasalia tenga a stupire attraverso una campagna comunicativa poco convenzionale e che non ha paura di cambiare le regole del gioco.
In ogni caso, il reselling rappresenta un passo significativo verso un lusso completamente sostenibile: Balenciaga dimostra di vedere nel suo archivio e nei suoi prodotti una fonte di continuo rinnovamento e di prospettive sostenibili; l’iniziativa riesce anche ad avvicinare il consumatore al mondo nascosto del marchio, dal management fino alla produzione e alla valorizzazione stessa del prodotto.