La Milano Fashion Week si conclude con il botto, ottenendo l’ultimo boom di coverage da parte dei giornalisti italiani poco prima dell’inizio delle elezioni. Ciò che rimane di queste giornate frenetiche, colme di novità e prime volte per l’industria della moda, sono le intuizioni e le future tendenze che i grandi dell’industria hanno condiviso attraverso le loro collezioni Spring – Summer 2023.
Alcune maison hanno riscoperto le proprie radici o confermato un’identità già forte e sviluppata, mentre altre hanno esplorato nuovi orizzonti, forme, textures e materiali.
Grande attenzione verso il mondo della pop-culture e dei social media: intere collezioni talvolta si riferivano a subcultures digitali o a cartoni animati, oppure giocavano con temi inediti, destinati a diventare virali. Dai cartoni animati, ad esempio, traggono ispirazione GCDS e Gucci: se GCDS sceglie come propria ispirazione Spongebob Squarepants, la colorata spugna di mare di Nickelodeon, Gucci opta invece per Gizmo, il peluche del film Gremlins, nella sua sfilata a tema gemelli.
Rimangono coerenti e tradizionali, invece, protagonisti dell’industria come Giorgio Armani, che risplende di oro ed eleganza, e di D&G, che ha riproposto in passerella il meglio dei suoi ultimi vent’anni di creatività con una collezione curata da Kim Kardashian: Armani sfoggia forme morbide e colori opalescenti, mentre D&G recupera corsetti, tubini, giacche leopardate e capi di lingerie.
Proposte audaci, invece, quelle di Moschino e Versace.
Colori e texture diventano un gioco interattivo nella collezione Spring – Summer 2023 di Moschino, che opta per un leitmotiv irriverente, al limite del clownesco: una collezione completamente gonfiabile, fatta di salvagenti colorati e accessori pronti a scoppiare; Versace, invece, porta in passerella una donna dark, sicura di sé e oscura, fatta di pelle e borchie e dalle contaminazioni gotiche.
Quali sono, quindi, le parole d’ordine della prossima bella stagione?
Non c’è una risposta precisa, ma possiamo individuare tre elementi che ricorrono in tutte le collezioni: passato, identità e attenzione al colore. Collettivo, infatti, il recupero di vecchie silhouette, materiali o colori, un ritorno ad archivi che hanno fatto la storia e soprattutto una decisione coerente con la nuova moda del vintage, che in particolare guarda nostalgico alla fine degli anni ’90 e all’inizio dei primi del duemila; forte anche il tema dell’identità, che tutte le maison cercano di affermare: distinguersi, quindi, senza però perdere la propria natura.