Raggiunto il mese di Giugno il mercato del lusso chiude con un +0,6% rispetto al 2021: costanti, quindi, i ritmi del settore moda, ristorazione e retail, che tuttavia si muovono registrando dati molto diversi tra loro. Se, infatti, la ristorazione registra una crescita del +11,4%, abbigliamento e retail non godono dello stesso successo, chiudendo rispettivamente con un calo del -3,7% e del -2%; si mantiene invece l’andamento positivo delle high streets delle grandi città e dei centri commerciali.
Forte ripresa, invece, per il mondo del travel, il cui giugno registra +65,5% sull’analogo mese del 2021, pur restando molto distante dai livelli pre-pandemia.
A livello geografico l’Italia rivela contesti diversi, individuando una fatica intensa per il Nord-Est (-7,9%) e una lenta ripresa per il Sud Italia, ma che tuttavia sembra trovarsi in difficoltà se confrontata con i dati degli anni passati o con altre aree economiche.
“Non è un buon segnale che la crescita del totale mercato si fermi al +0,6% a giugno 2022 su giugno 2021, in cui non c’erano più le restrizioni. Questo significa che inflazione, caro bollette, il conflitto e, da ultimo, la grave crisi politica che ha investito il nostro Paese frenano i consumi e la fiducia delle famiglie”, spiega Mario Maiocchi, direttore del Centro studi di Confimprese.
“Gli italiani dimostrano di voler ritornare a investire il proprio tempo libero in momenti conviviali, senza rinunciare all’acquisto dei prodotti culturali e per l’arredamento della propria casa, con il retail non food che mantiene il trend positivo verso il 2019 avanzando del 5% sull’anno”, aggiunge Carlo La Giglia, responsabile dell’Osservatorio Confimprese-EY. “Abbigliamento e accessori faticano a recuperare i livelli precedenti, sintomo di un possibile cambiamento nel paniere di spesa. Una spinta alla ripresa arriva da città come Firenze e Venezia, grazie al forte ritorno del turismo”.