Inarrestabile la popolarità delle borse firmate Hermès, apparentemente invulnerabili rispetto alla crisi finanziaria che, altrimenti, ha toccato bene o male molteplici colossi del settore dell’alta moda.
Ultimo successo della maison parigina è l’asta “Inside the Orange Box: A Lifetime of Collecting“, organizzata da Christie’s Milano, che ha generato un controvalore pari a 2,3 milioni di euro rispetto ai previsti 800mila euro.
Tra i pezzi da collezione esposti all’asta alcuni modelli insoliti, rari e speciali, altamente ricercati da collezionisti e appassionati: 145 lotti erano borse limited edition, come le “Birkin“, “Kelly”, “Picnic” e “Sac à Malice”, cimeli provenienti dai primi anni Ottanta, o come le bag e oggetti provenienti dalla linea “Petit H“, realizzati con materiali provenienti da altri métier Hermès.
Una borsa in particolare ha attirato l’attenzione dei compratori: la “Shadow Birkin 40” in pelle Evercalf personalizzata da Petit H e dal valore stimato di 10mila euro è stata infatti venduta per 63mila euro, guadagnandosi il titolo di top lot dell’asta; la storia di questo pezzo unico e inimitabile inizia nel 2009 con il genio visionario di Jean Paul Gaultier, direttore creativo di Hermès dal 2003 al 2010.
Il grande interesse per i modelli vintage di Hermès rappresenta, inoltre, un’altra prova della crescente importanza e popolarità del secondo mercato, grazie a cui l’appassionato del lusso può accedere a pezzi unici, che può puoi rivendere, creando un mercato circolare in grado di ridurre sprechi.
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[…] sfilata le più belle erano quelle di dimensione over, create a partire dalle forme della Birkin e disponibili in una varietà di materiali tra cui vitello, coccodrillo e […]