Alle sanzioni provenienti da ogni parte del mondo nei confronti del mercato russo si aggiungono delle limitazioni direttamente emanate dal mondo della moda: la maison di Chanel, infatti, ha deciso di limitare le vendite ai fashion addict russi anche nei punti vendita all’estero.
Il marchio aveva già chiuso i propri store presenti sul territorio russo e ora ha introdotto una certificazione che i consumatori russi dovranno firmare al momento dell’acquisto, in cui garantiscono che i capi acquistati non verranno indossati in Russia.
La decisione della maison viene spiegata come una necessità del brand di adeguarsi alle sanzioni imposte dall’Unione Europea e dalla Svizzera sugli articoli di lusso, ma non è stata accolta con favore dal pubblico dei social e, in particolare, da numerosi influencer russi, figli e figlie di oligarchi e figure del mondo dello spettacolo.
“Mi sono ricordata che Coco Chanel non era solo l’amante di un ufficiale nazista, ma anche un’agente dell’intelligence tedesca”, ha commentato l’influencer e presentatrice Anna Kalashnikova. “Quindi questa azione da parte del brand mi fa ricordare la sua biografia. È così basso sostenere il fascismo e la russofobia”.
La risposta di Chanel non si è fatta attendere.
“Ci rendiamo conto che queste misure, volte al rispetto dei requisiti di legge, possano creare degli inconvenienti per alcuni clienti. Attualmente stiamo lavorando per migliorare la procedura e ci scusiamo per eventuali malintesi e inconvenienti”, spiega l’ufficio comunicazione della maison da Parigi.