Lascia l’aeroporto di Blagnac, Tolosa, alle 08:43 di venerdì 25 marzo, l’aeromobile di prova MSN 1 dell’A380 di Airbus e il suo viaggio, completato con un motore Rolls-Royce Trent 900 alimentato al 100% con SAF, si conclude dopo tre ore; un secondo volo, con lo stesso aeromobile, è stato completato il 29 marzo da Tolosa all’aeroporto di Nizza, al fine di testare l’uso di SAF durante il decollo e l’atterraggio.
Il SAF, preparato in Normandia, vicino a Le Havre, è stato prodotto da esteri idro-lavorati e acidi grassi (HEFA), privi di aromatici e zolfo: è costituito principalmente da olio alimentare usato, così come altri grassi di scarto, e per questo si delinea come assolutamente rinnovabile ed ecologico.
Aumentare l’uso di SAF rimane un percorso chiave per raggiungere l’ambizioso obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050: al riguardo le statistiche chiave delineate nel rapporto Waypoint 2050 indicano che i SAF potrebbero contribuire tra il 53% e il 71% delle riduzioni di carbonio richieste.
Tuttavia, un problema chiave di questo innovativo biocarburante è il suo costo: SAF ha un costo circa cinque volte superiore di quello del carburante per aerei tradizionale e date le questioni finanziarie nel settore dell’aviazione commerciale (influenzate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina) questo aumento dei costi è oggi difficile da assorbire.