Hans Christian Andersen è uno degli autori di fiabe più amati di tutti i tempi. Con le sue celebri storie, ricordiamo “La sirenetta”, “Mignolina”, “La principessa sul pisello” e molti altri, ha incantato i bambini di tutto il mondo entrando nelle case di milioni di famiglie. Con la sua scrittura semplice ma d’effetto, l’autore è ancora oggi uno dei più citati nel mondo dei grandi racconti e ad aprile tutti gli appassionati potranno godersi invece il racconto della sua storia.
Hans è nato il 2 aprile del 1805 ad Odense ed esattamente 217 anni dopo la sua nascita, a Roma si terrà la mostra-evento “C’era una volta” presso la Galleria SpazioCima. L’esposizione renderà omaggio a tutte le fiabe dell’artista con le opere di AjnoS, “Le fiabe nel cassetto” e Alessandra Pierelli.
Saranno quindici le opere in mostra in diversi formati e in diversi colori per viaggio immersivo nei capolavori di Hans, nei suoi personaggi e nelle sue ambientazioni, ricreate nello stesso modo in cui vengono raccontati nei suoi libri. Oltre al sacrificio della crescita interiore della donna pesce nel racconto “Mare”, Ajnos presenta “Neve” dove il protagonista è un personaggio dark tra crudeltà e compassione.
“Le Fiabe nel Cassetto” di Serenella Lombardi celebra invece “La Sirenetta”, “La Principessa sul pisello” e “Mignolina”, mentre Alessandra Pierelli esporrà un’alternativa pop del “Il brutto anatroccolo” raccontando da un altro punto di vista la diversità, l’esilio e la solitudine.
A grande richiesta, è stata prolungata fino al 16 aprile l’esposizione “Appunti fotografici- Diversi punti di vista”, una serie di scatti di Cristina Archinto, Marcello Campora, Raffaele Canepa, Cristiano De Matteis, Simone Ghera, Ottavio Marino, Massimo Porcelli, Stefano Regondi, Raffaela Scaglietta e Fabio Turri, tutti italiani.
All’interno delle sale di SpazioCima, tante architetture, paesaggi, contrasti di luci e danzatrici che ripercorrono i dieci leitmotiv della mostra. Tra giochi di prospettive, intrecci di racconti, contrasti cromatici e sovrapposizioni di figure, ogni fotografo darà la propria interpretazione della realtà.