Cartier e Tiffany si scontrano nuovamente sul piano della legalità e, di conseguenza, lo fanno anche due importantissime industrie, il gruppo del lusso Richemont (che controlla Cartier attraverso la sua divisione Nord America) e il gruppo Lvmh, per quanto riguarda Tiffany.
Il motivo del conflitto tra i due titani dell’alta gioielleria mondiale sarebbe una fuga di notizie e di informazioni riservate, che una ex junior manager di Cartier avrebbe condiviso con i suoi nuovi colleghi Tiffany.
Il nome della “spia” è Megan Marino, la quale, secondo l’accusa, avrebbe lasciato il suo ruolo a Cartier per per lavorare alla collezione di alta gioielleria di Tiffany, una divisione che comprende pezzi unici anche del valore di 10 milioni di euro; prima di avviare il trasferimento, tuttavia, la donna avrebbe condiviso con le alte sfere del gruppo Tiffany segreti commerciali Cartier e informazioni sull’alta gioielleria.
Tiffany, attraverso un portavoce, ha fortemente negato ogni accusa, dichiarando che ha tutte le intenzioni di difendersi fino alla fine dei giochi.
Intanto, Megan Marino sarebbe stata licenziata dal suo nuovo lavoro a febbraio, dopo che Cartier ha informato l’ufficio legale di Tiffany della sua condotta, ma a quel punto, sottolinea il gruppo controllato da Richemont, i dirigenti di Tiffany avevano già acquisito “una notevole quantità di informazioni riservate e segreti commerciali di Cartier“.