I dati positivi sulle vendite riportate da Richemont e Burberry spingono il lusso verso la ripresa.
Richemont, secondo gruppo del lusso al mondo a cui fanno capo brand del calibro di Cartier, ha registrato un balzo dei ricavi del 32% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 5,658 miliardi di euro.
Le Americhe hanno guidato la crescita con vendite in crescita del 55%, seguite da Europa, Medio Oriente e Africa, dove le vendite sono cresciute rispettivamente del 42% e del 30%. Il retail ha generato la performance più forte a livello di canale, con vendite in aumento del 45%, seguite dal dettaglio online in aumento del 19% e vendite all’ingrosso in aumento del 14%.
Le vendite dei marchi di gioielleria Cartier, Buccellati e Van Cleef & Arpels si sono attestati intorno al 38%, mentre le vendite dei brand specializzati in orologi, tra cui Iwc e Vacheron Constantin, si sono fermati al 25% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Stessa sorte è toccata alla maison Inglese Burberry, che nel terzo trimestre ha visto crescere le vendite del 26% rispetto allo stesso periodo di due anni fa.
“Le vendite a prezzo pieno hanno continuato a crescere a una percentuale a due cifre rispetto a due anni fa, accelerando rispetto al trimestre precedente e riflettendo un business di qualità superiore – ha commentato il presidente Gerry Murphy – Le nostre categorie principali di abbigliamento esterno e pelletteria hanno ottenuto ottimi risultati poiché abbiamo continuato ad attrarre nuovi consumatori più giovani verso il marchio. Nonostante le continue sfide dell’ambiente esterno, siamo fiduciosi di concludere l’anno alla grande”.