Il Barrier Reef Floating Resort è stato inaugurato trentatré anni fa, nel 1988, per offrire agli ospiti un’esperienza da sogno in mezzo alla Grande Barriera Corallina. L’hotel era composto da sette piani e 200 camere e godeva di una discoteca, campi da tennis e un eliporto, che veniva utilizzato per trasportare gli ospiti e anche per le frequenti consegne di alcolici e pizza a domicilio.
La costruzione è costata circa 40 milioni di dollari, un prezzo da pagare per il primo hotel galleggiante al mondo. Dopo un successo iniziale, scaturito dalla posizione meravigliosa, il resort ha subito sempre di più le forze della natura. La zona era colpita spesso dai cicloni e a causa del maltempo era impossibile godersi il soggiorno.
Il Barrier Reef è stato quindi rimorchiato in Vietnam, dove successivamente fiorì nel boom del dopoguerra del paese ed è stato ribattezzato Saigon Floating Hotel. Quest’ultimo è rimasto lungo il fiume Saigon fino al 1997.
In quell’anno l’hotel galleggiante è stato colpito da grandi problemi finanziari che l’hanno costretto a una vendita improbabile. L’ acquirente è stata proprio la Corea del Nord.
I funzionari nordcoreani hanno portato l’hotel nella regione turistica del Kŭmgangsan, un’area vicina alla DMZ della Corea del Nord. Ai sudcoreani era effettivamente permesso visitare la regione in quel momento, stando al periodo di pace tra le due Coree. La Corea del Nord, ovviamente, ha ricambiato il nome alla grande nave in Hotel Haegumgang.
Per anni ci sono stati davvero dei turisti.
Tutto è finito però quando una guardia nordcoreana ha ucciso una donna sudcoreana per essersi aggirata nella zona militare. Nel 2008 i tour all’hotel sono stati quindi sospesi e i rapporti tra le due Coree sono diventati sempre più freddi.
Alla fine dell’anno scorso Kim Jong-un ha visitato la struttura e ha ordinato dei lavori di ristrutturazione a gennaio 2020, che non sono mai decollati a causa della pandemia. Il futuro dell’hotel è davvero incerto, sembrerebbe che il resort abbia raggiunto la fine della sua strada.