Raffaella Carrà, artista, conduttrice e molto altro è stata anche un’icona della moda. Il suo nude look provocò grande scandalo nell’autunno del 1969/70, quando apparve in tv al fianco di Corrado in Canzonissima, con l’ombelico scoperto, nella sigla d’apertura Ma che musica maestro! scritta da Sergio Paolini, Franco Pisano e Stelio Silvestri, non aveva lo stesso taglio provocatorio del brano che l’avrebbe fatta esplodere l’anno successivo come fenomeno nazionale. A scandalizzare, a quel giro, fu quel costume che lasciava scoperto l’ombelico. Lei stessa se ne stupì:
“Non avrei mai immaginato che il mio ombelico facesse così tanto rumore. Per me è stato naturale vestirmi alla moda di quei tempi che, dall’altra parte, è ancora di moda. Il mio ombelico è molto piccolo perché mia madre mi ha detto che, nascendo in una clinica bolognese, ha chiesto al chirurgo di tagliare il cordone ombelicale con molta attenzione per farlo diventare piccolo come un tortellino.”
Nel 2018, a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, mentre riceveva la più ufficiale delle onorificenze spagnole, il titolo di Dama «al Orden del Mérito Civil», aveva spiegato: “Il mio ombelico nudo veniva fuori da un completo studiato da un costumista della Rai. Ora non ne ricordo il nome. Ma le ragazze d’estate già giravano così, con la pancia scoperta e i pantaloni lunghi. Io non mi sono fatta problemi a farlo vedere in tv. Ero libera. Anche i ‘colpi di testa’ erano il segno della libertà dalla lacca, dalle sovrastrutture, dalla rigidità. Io ero così, senza costrizioni“.
Lo stile sexy divenne una tendenza nell’Italia della censura, una vera calamita per i telespettatori, che scoprivano dopo nove anni la showgirl che aveva debuttato in tv nel 1961 in Tempo di danza a fianco di Lelio Luttazzi. Visti i soddisfacenti esiti dell’anno precedente, la Rai decise di riconfermare la stessa coppia di conduttori anche per la nuova edizione del 1971 di Canzonissima.
La star della tv dal caschetto che tutte copiavano, scalò ancora la hit parade con il celebre Tuca tuca, con annesso balletto-scandalo, censurato dalla Rai per via della coreografia giudicata troppo audace, con Raffa che si muoveva sinuosamente dimenando l’ombelico nudo e il caschetto platino. Dopo l’esibizione con Alberto Sordi, il ballo superò le censure e le polemiche, diventando un fenomeno popolare e sdoganando di fatto anche il look dell’ombelico nudo.
La moda italiana aveva consacrato la sua icona nel luglio 2018 dedicandole una mostra a Cinecittà, nel Teatro 1, curata da Fabiana Giacomotti, realizzata nell’ambito delle sfilate di Altaroma. Dalla mostra era emersa la sua eleganza maliziosa, fatta di look audaci indossati con ironia. Bianco, nero, rosso, oro, i colori preferiti, una cascata di cristalli a illuminare il sorriso innocente, un crespo speciale per fasciare i movimenti sexy.