L’idea dello stilista Daniel Del Core, nato in Germania ma cresciuto in Italia, è quella di unire la realizzazione di capi su richiesta con il prêt-à-porter, creando degli abiti dallo spiccato spirito femminile pensati sia per la vita quotidiana che per occasioni speciali.
Il prodotto di un anno di lavoro è una collezione glamour e super femminile che si adatta perfettamente alla donna che la indossa. Uno stile mutante che deriva da una profonda riflessione sul ciclo creazione-distruzione della natura caratterizzato da cambiamenti di stato, trasformazioni e rigenerazioni.
I capi infatti sono impreziositi da ricami che richiamano la muffa, dettagli in velluto che ricordano le lamelle di un fungo, aggregazioni di brillanti come la rugiata, piume e tessuti che idealizzano il mondo vegetale come nel caso l’abito in seta a drappeggio abbinato a un capello a forma di foglia.
I materiali utilizzati variano dal naplak, passando dal velluto e al plexiglas, per arrivare poi al metallo galvanizzato. Per quanto riguarda i colori, Daniel Del Core sceglie di dar spazio a diverse tonalità come l’azzurro cenere del tailleur, il bordeaux degli abiti senza spalline, l’arancione dei blazer e del pantaloni sartoriali, il lilla della giacca impreziosita da un fiocco che avvolge il collo e l’immancabile nero elegante dei vestiti. Oltre ai colori, Del Core spazia anche con delle fantasie maculate, floreali e con delle texture piumate e glitterate.
L’accessorio più eccentrico è sicuramente il cappello a fungo in diverse colorazioni che richiama il mondo naturale e che dimostra come Daniel Del Core segua la linea di pensiero per cui «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». La perfetta metafora che esemplifica il primo debutto del designer che predilige le edizioni alle collezioni, per cui ogni nuova proposta completa quella precedente senza oscurarla.