Approdato recentemente in Italia, il fenomeno dei temporary shop, originario della Gran Bretagna e Stati Uniti, è in netta espansione anche nel nostro Paese.
Concepiti da numerose case di moda come mezzo per operazioni strategiche di marketing hanno lo scopo di valorizzare e presentare al mercato le nuove collezioni o prodotti esclusivi legati a singoli eventi o in concomitanza di importanti manifestazioni.
A rientrare nelle logiche dei temporary shop sono spesso i prodotti stagionali, messi a disposizione dei clienti locali e soprattutto dei turisti. Ad essere individuate come location perfette sono principalmente le stazioni, gli aeroporti, i centri storici e i grandi centri commerciali poiché luoghi di altissima frequentazione. Oggi il fenomeno non si limita al solo abbigliamento, esistono infatti numerosi temporary shop di design, arredamento, cura del corpo, opere d’arte e persino ristoranti. Un modo certamente particolare di concepire lo shopping fondato tutto sull’entusiasmo del cliente, umana conseguenza del porsi fronte l’imperdibile e “temporanea” occasione di sfruttare offerte e prodotti eccezionali.
In Italia il fenomeno esiste dal 2005 quando ad aprire il primo temporary shop della penisola, precisamente in Corso Vittorio Emanuele a Milano, è stata l’americana Levi’s, seguita poi da Nivea e oggi da centinaia di altri brand.