Le esportazioni di orologi svizzeri verso gli Stati Uniti hanno registrato un’impennata record nel mese di aprile, con un incremento del 149,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un dato sorprendente, che ha interrotto il trend negativo delle vendite durato diversi mesi.
Secondo i dati diffusi dalla Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH), l’impulso improvviso è attribuibile al timore di nuovi dazi sull’importazione di beni di lusso annunciati dall’amministrazione americana. Questo clima di incertezza ha spinto distributori e rivenditori statunitensi ad anticipare gli acquisti, per evitare possibili rincari futuri.
Il risultato? Un aprile da record per l’orologeria elvetica, che ha visto le esportazioni verso il mercato statunitense – uno dei principali per il settore – salire alle stelle. Il boom ha coinvolto soprattutto le fasce di prezzo medio-alte, con particolare attenzione ai segnatempo meccanici di marchi noti come Rolex, Patek Philippe, Omega e Audemars Piguet.
L’effetto è stato così rilevante da compensare in parte il calo delle vendite in altri mercati chiave, come la Cina, ancora influenzata da dinamiche post-pandemiche e da un rallentamento economico generalizzato.
Per l’industria svizzera dell’orologeria, che rappresenta uno dei pilastri del “Made in Switzerland”, si tratta di una boccata d’ossigeno. Tuttavia, gli analisti invitano alla cautela: l’aumento attuale potrebbe essere solo temporaneo, legato a fattori geopolitici più che a una ripresa strutturale della domanda.