La mostra segue il successo riscosso nel 2022 con “John Constable. Paesaggi dell’anima” e del 2023 con “Turner. Paesaggi della Mitologia”. Con “Blake e la sua epoca, viaggi nel tempo del sogno” la Reggia di Venaria ospita la mostra di un altro celebre artista considerato uno dei massimi maestri britannici, William Blake, concludendo così la trilogia delle esposizioni dedicate ai principali esponenti dell’arte romantica inglese grazie alla prestigiosa collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con la Tate Uk.
La mostra, curata dalla storica dell’arte Alice Insley, intitolata “Blake e la sua epoca. Viaggi nel tempo del sogno” comprende una significativa selezione di 112 opere dalla famosa istituzione museale inglese della Tate UK.
William Blake è stato consegnato alla storia come poeta e letterato, ma in realtà è stato un artista a tutto tondo, autore di acquerelli, incisioni e illustrazioni. Nato a Londra il 28 novembre 1757, fu un artista eclettico dedito alla letteratura come all’arte visiva e fu associato al movimento del Romanticismo, in pieno sviluppo mentre si veniva formando il pensiero di Blake, grande appassionato di racconti biblici, spesso tema delle sue opere. Detestava la Chiesa d’Inghilterra e ciò che istituzionalizzava il misticismo. Ignorato quando era in vita, le sue opere visionarie in pittura, stampa e acquerello hanno ispirato intere generazioni e sono ora riconosciute come un contributo unico alla cultura mondiale.
Blake ha vissuto un periodo storico rivoluzionario, un’epoca di Radicale trasformazione delle idee sull’arte e sull’immaginazione, in cui gli artisti hanno veicolato la loro ispirazione verso territori nuovi e inesplorati. Le raffigurazioni senza tempo di Blake sono esposte accanto a quelle degli artisti che più lo hanno ispirato come Heinrich Fussli, che assunse il nome di Heinrich Fuseli dopo essersi stabilito in Gran Bretagna nel 1765, Benjamin West e John Hamilton Mortimer
La mostra presenta Blake nel suo contesto, con gli artisti che ha ammirato e influenzato, offrendo una visione entusiasmante di un’epoca di grande originalità e innovazione nell’arte britannica.
Ogni sezione tematica dell’esposizione è incentrata su una selezione di opere chiave di Blake, accanto ad altre correlate strettamente di altri artisti, secondo categorie distinte volte a illustrare una diversa dimensione dell’immaginazione poliedrica di Blake : incantesimi, creature fantastiche, orrore e pericolo, il gotico, uno sguardo romantico al passato, Satana e gli Inferi.
William Blake è uno dei più celebri artisti britannici. La straordinaria originalità della sua arte e poesia continua oggi a essere fonte di Ispirazione. Ma non era l’unico. Molti artisti abbracciarono l’irrazionale e l’emotivo, affrontarono temi altamente soggettivi e ricercarono una rinnovata spiritualità o una via di fuga durante quei decenni. L’immaginazione romantica che emerse in Gran Bretagna nacque dall’umiliante sconfitta nelle guerre d’indipendenza americane, dalle onde d’urto delle rivoluzioni francese e haitiana negli anni ’90 del Settecento, dalle difficoltà delle lunghe guerre con la Francia, da anni di disordini politici e sociali in patria e dal rapido ritmo dello sviluppo tecnologico e industriale, e l’arte di Blake e dei suoi contemporanei rivela lo spirito dell’epoca. Di fronte a molti cambiamenti e fermenti, molti artisti hanno cercato di adattarsi ai profondi sconvolgimenti del mondo che li circondava e questo comportava abbracciare il sublime, creando arte che potesse suscitare emozioni di paura e stupore, piuttosto che essere semplicemente bella. Questi temi aprirono nuove prospettive immaginativa agli artisti romantici che poterono scegliere di raffigurare soggetti sconvolgenti, inquietanti, suscitando una vasta gamma di emozioni nello spettatore.
Nell’opera di Blake ciò si esprime attraverso corpi contorti e conturbante e l’illustrazione dell’angoscia e del tormento. Tra i suoi contemporanei proliferarono temi cupi quali la prigionia, la follia, l’orrore, il pericolo e la malattia, così come immagini drammatiche della natura. Gli artisti inglesi esplorarono sempre più il potere e i pericoli del mondo naturale, distorcendo luce, proporzioni e spazio, per suscitare le emozioni dello spettatore.
All’epoca di Blake abbondano le immagini del soprannaturale e del fantastico, del sorprendente e del mostruoso. Queste creature stravaganti davano libero sfogo all’immaginazione degli artisti e soddisfacevano il gusto per lo sconvolgente.
In un mondo in cui erano messi sempre più in discussione gli ideali illuministici e il progresso, l’ultraterrena e l’irrazionale sembravano molto più attraenti e si dice che i mostri apparisse a Blake in visioni. Altri artisti si rivolsero alle apparizioni, alle streghe, ai mostri della letteratura e del folclore, comprese le creature di Shakespeare e della tragedia greca. Queste creature fantasiose o grottesche, con il fiorire della satira grafica, acquisiranno una nuova nitidezza mettendo a nudo i vizi.
Fate e spiriti erano considerati da molti una finzione o una superstizione, ma nonostante ciò essi continuarono avessero presenti nelle arti visive dell’epoca. Artisti come Blake o Heinrich Füssli diedero nuova vita immaginativa al regno delle fate e degli spiriti. Le loro immagini erano spesso popolate da personaggi femminili, che apparivano in modi seducenti e incantevoli. Le fate si intrecciarono strettamente con le donne di fantasia nell’arte e nella letteratura dell’epoca, offrendo una sorta di piacere proibito agli spettatori.
Entrambe potevano essere pericolose nella loro appetibili, riflettendo le ansie contemporanee sulla sessualità femminile. Potevano anche rappresentare l’immaginazione stessa, suggerendo la sua libertà ma anche l’effetto trasformativo sul soggetto e sul corpo, nel bene e nel male.
Insieme alle difficoltà e alle tensioni delle lunghe guerre con la Francia, immagini e storie del passato britannico potevano ispirare l’orgoglio nazionale, dare un senso di evasione, trasmettere messaggi contemporanei. Le lingue nordiche e celtiche, il folklore, l’arte acquisirono un nuovo fascino. Fu rivalutata la figura dell’antico bardo, che assunse uova forza come simbolo di resistenza e di sfida. In quegli anni fu riscoperto anche Shakespeare e le sue opere riportarono alla luce un eroico passato nazionale. Alcuni artisti, tra cui Blake, adottarono tecniche artistiche e stili nuovi nel tentativo di entrare in contatto con epoche passate. Per esempio l’incontro di Blake con il gotico, che avvenne quando era ancora un giovane incisore che disegnava tombe nell’abbazia di Westminster. Il Gotico sarebbe divenuto centrale nella visione della sua vita e visione artistica, rappresentando un’arte spirituale e viva, un ideale senza tempo. E il Medio Evo ha stimolato l’immaginazione romantica di artisti e scrittori come in nessun’altra epoca passata. Gli artisti guardarono al passato così come immaginavano il futuro. Le catastrofi e i traumi degli anni 1790 e 1800, gli anni della rivoluzione e della guerra, sembravano inaugurare una nuova era, accompagnati dalla paura di orrori mai visti prima e dalla speranza di una trasformazione e redenzione. Gli artisti diedero espressione visiva, a questo senso di apocalisse imminente, riflettendo le ansie del loro tempo. Blake trascorse gli ultimi anni della sua vita a raffigurare i tormenti dei gironi infernali danteschi, e non fu il solo a rappresentare soggetti satanici e infernali. Il destino è la rivelazione diventarono qualcosa di sensazionale.
Esclusivamente per questa mostra, la Reggia di Venaria e la Tate hanno commissionato lo studio d’animazione Blinkink e al regista Sam Gainsborough una realizzazione di installazione video che combina 12 delle opere più iconiche di Blake dalla collezione della Tate, e offre al pubblico la possibilità di immergersi nell’universo immaginario dell’artista, dando vita ai suoi personaggi teatrali dai mille volti. Sostenendo di aver visto in una visione i grandi monumenti dell’Asia, Blake credeva di poter adempiere al meglio i suoi doveri verso la Gran Bretagna, dipingendo su larga scala in uno spazio pubblico. Anche se questo non è mai accaduto nel corso della sua vita, questo video permette di vedere le opere di Blake su una scala più vicina alle sue ambizioni, nonché di osservare parte del colore originale delle opere, i cui pigmenti sono sbiaditi con il tempo. La proiezione presenta, tra gli altri, il dipinto di Blake “La forma spirituale di Pitt che guida Beemoth”, esposto in mostra. Questa era una delle due opere previste da Blake come monumento pubblico, con un’altezza di circa 30 metri, consona alla grandezza della nazione. Le sue speranze sono rimaste insoddisfatte, ma la proiezione offre l’opportunità di vedere concretizzate le ambizioni di Blake, perché il dipinto appare in una grande scala, così come da lui desiderato.