Il riscaldamento globale e l’estate che si prevede ancora una volta caldissima, secondo l’ultima ricerca di Vamonos-Vacanze.it, la piattaforma specializzata in viaggi di gruppo, spingono quest’anno un maggior numero di vacanzieri a cercare mete “fredde”, dove rigenerarsi e rinfrescarsi.
Ma quali sono le conseguenze del riscaldamento globale sul turismo? Secondo quanto ha appurato il tour operator, le stagioni sempre più calde spingono un maggior numero di vacanzieri a cercare mete più “fredde”.
Nel sondaggio promosso nella prima settimana di gennaio 2024, condotto su un campione di 1.000 uomini e 1.000 donne, il 62% degli intervistati afferma infatti che il cambiamento climatico influenzerà il modo in cui essi pianificheranno le vacanze durante quest’anno.
«Ed il 54% dichiara che approfitterà delle vacanze per cercare temperature più miti rispetto a quelle delle loro destinazioni abituali o mete che possano comunque garantire un adeguato comfort anche dal punto di vista termico» commentano gli analisti di Vamonos-Vacanze.it.
Cosa è il comfort termico? «Basicamente si tratta di scegliere alberghi che siano dotati di infrastrutture tecnologiche in grado di assicurare il benessere psicofisico dei loro ospiti, insomma che sappiano coccolarli, ma in realtà il concetto è anche psicologico: basta un luogo ricco di acqua, dove il caldo è più sopportabile ed è più facile dimenticare le nostre preoccupazioni relative al global warming in generale e più nello specifico al caldo percepito» rispondono gli specialisti.
L’82% degli intervistati sono infatti d’accordo sul fatto che la vicinanza con l’acqua ci faccia sentire di per sé più rilassati. «Basta anche una meta marina dove coltivare la passione per le immersioni, ma anche la semplice visione dell’acqua porta a rilassarci ed a farci percepire meno caldo» aggiungono gli specialisti.
Insomma, secondo quest’ultima ricerca sul turismo, nel 2024 vinceranno i climi più freddi (54%). Ma sul podio anche l’enogastronomia (53%) e l’esperienzialità (52%). In quanto all’enogastronomia, la ricerca evidenzia che durante le vacanze del 2024 gli appassionati di cucina si interesseranno ancora di più a questo aspetto, cercando di riscoprire meglio le tradizioni dei nostri territori e le origini dei nostri diversi cibi.
Il 38% del campione si dichiara molto attratto dalla storia delle specialità gastronomiche dei luoghi che visitano. «La maggior parte di loro non sono affatto attratti dalle nuove tendenze alimentari della nouvelle cousine, ma preferiscono la genuinità e l’autenticità dei piatti tipici artigianali» spiegano gli esperti.
L’esperienzialità —sempre sul podio— è molto importante per il 52% del campione. «Ma questo aspetto ha dei punti in comune con l’aspetto enogastronomico: anche la degustazione di pietanze locali è un’esperienza, con riguardo non solo ai sapori tradizionali ma anche a piatti di culture lontane che consentono di scoprire la cucina di altre parti del mondo e viverne l’esperienza» concludono gli specialisti.