Tra le sale della Neue Nationalgalerie di Berlino si aggirano eteree figure oscure dal fascino androgino e tagliente, echi di una bellezza monocromatica e statuaria firmata Saint Laurent.
Si tratta della collezione Primavera – Estate 2024 della maison, in cui è la natura più architettonica e strutturale degli abiti ad avere la meglio: silhouette allungate, spalle solide, morbidezze inaspettate e una mascolinità ritrovata, che non si pone alcun limite; il nero domina sovrano, concedendosi soltanto qualche contaminazione di marrone, bianco, bordeaux e macchie di leopardo.
Corpi efebici si svelano tra giochi di trasparenze e aderenze, grazie a cui l’uomo (o ragazzo?) di Saint Laurent emerge dalle creazioni sartoriali con delicata irruenza, dando nuova vita alle prospettive di Anthony Vaccarello, direttore creativo della maison: il designer qui recupera i codici della Saint Laurent anni ’80, rendendoli però minimal e sensuali; la formalità dei capi proposti diventa così più accessibile, senza però dover rinunciare all’aura di solennità e alla natura fatale che ogni pezzo della collezione sprigiona con grande intensità.
Il risultato è una collezione intimidatoria, dalla grande personalità e dal fascino oscuro: i modelli diventano antagonisti di una narrazione glamour e notturna, quasi dal magnetismo vampiresco.