Il lusso londinese ammette a fatica la sconfitta rispetto ai mercati di Parigi e Milano, i nuovi paradisi per gli appassionati di shopping e high luxury items: ad attirare i turisti una volta fedeli alla fumosa Londra sarebbero le agevolazioni fiscali delle capitali europee, che offrono ancora un modo per ridurre il costo dei propri acquisti.
Così acquirenti provenienti da Stati Uniti, Cina e dai Paesi del Golfo si riversano tra le incantevoli strade parigine e le esclusive boutique milanesi, lasciando a bocca asciutta il mercato luxury britannico.
Il governo inglese corre ai ripari e si prepara a proporre una nuova legge di bilancio, come annunciato dal ministro delle Finanze Jeremy Hunt, dopo le richieste pressanti delle grandi realtà economiche del paese, tra cui i grandi magazzini Harrods e Harvey Nichols, Cadogan, gestore immobiliare di Chelsea, e il Lanesborough Hotel.
Intenzione principale di questa manovra sarebbe ripristinare l’esenzione dalle imposte sulle vendite per i visitatori stranieri, terminata in concomitanza con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
“Abbiamo sentito da alcuni marchi che stanno dando priorità a Parigi per gli investimenti nei negozi”, ha detto a Reuters Steve Medway, CEO di Knightsbridge and King’s Road Partnerships. “I visitatori internazionali contribuiscono ogni anno al PIL del Regno Unito per 28,4 miliardi di sterline (34,5 miliardi di dollari), di cui Knightsbridge e King’s Road costituiscono una parte significativa”.
Correre ai ripari è necessario, dunque, soprattutto quando non soltanto i turisti internazionali contribuiscono ad affossare il mercato del lusso britannico: gli stessi cittadini inglesi, infatti, stanno iniziando a spendere di più in Unione europea, dove possono anche recuperare l’IVA applicata alle merci.