Si presagisce un lieto fine per lo storico Panno del Casentino, tessuto caldo e resistente che con le sue tinte arancioni e verdi, vivaci e intense, è stato capace di conquistare il mondo in Colazione da Tiffany insieme all’iconica Audrey Hepburn.
Una storia quasi eterna, che affonda le radici nelle tradizioni etrusche e romane e che accompagna tutto il Rinascimento e l’Ottocento italiano, ma che rischiava di interrompersi bruscamente nel corso dell’estate 2022.
L’ultimo stabilimento che ancora produce il Panno del Casentino, infatti, l’antica Manifattura del Casentino di Soci, è riuscito a risollevarsi da un periodo di profonda crisi grazie al supporto economico e all’acquisto dell’immobile da parte della Bellandi spa, un’importante azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato, guidata da Maurizio e Luca Bellandi.
Un evento provvidenziale, che ha consentito allo stabilimento di tirare un sospiro di sollievo e di rimboccarsi le maniche per poter tornare all’antico splendore: la produzione artigianale del Panno del Casentino, un’eccellenza italiana preservata dal lavoro di venti professionisti del tessuto, consiste nella “rattinatura” della lana, una speciale tecnica di spazzolatura che conferisce al Panno del Casentino un totale isolamento termico e qualità idrorepellenti.
L’arrivo di Gucci nella storia di questo antico materiale non potrebbe essere più puntuale: dopo il pericolo della chiusura, la Manifattura del Casentino Soci ha ricevuto un ordine d’eccezione dalla maison, ossia produrre trenta chilometri di Panno del Casentino per la nuova collezione esclusiva ideata dal marchio del Gruppo Kering.
Accessori, come borse e scarpe, realizzati nella variante verde del tessuto, saranno distribuiti nelle boutique di tutto il mondo; un’occasione da non perdere per il lanificio, che ora più che mai ha bisogno di ricordare il proprio valore.