Da Spotify ad Amazon Music fino a Audible, il mondo dei podcast è una miniera di opportunità e cambiamento, in cui numerosi settori hanno ormai gettato le basi per una nuova espansione personale; anche l’alta moda volge lo sguardo al nuovo modo di fare informazione e intrattenere gli ascoltatori, che grazie ai podcast possono esplorare anche gli interessi più specifici e di nicchia.
Dal 2017 la fashion industry corteggia il mondo audio-digitale, che, secondo una recente analisi dell’Interactive advertising bureau and Pricewaterhouse coopers, raggiungerà un valore di 4 miliardi di dollari (pari a 3,92 miliardi di euro) entro il 2024.
Una vera e propria El Dorado dell’intrattenimento, veloce e immediata, e che accompagna le giornate di lavoratori e studenti senza monopolizzarne l’attenzione.
“Nel contesto di oggi, nel quale ha assunto sempre più importanza la rilevanza culturale e sociale dei marchi dell’industria del lusso, l’utilizzo di formati editoriali come il podcast è particolarmente adatto a soddisfare questa esigenza”, ha spiegato Federica Levato, senior partner ed Emea leader fashion & luxury di Bain & company. “Infatti, tramite queste iniziative di comunicazione, i marchi possono riuscire a pieno a generare e veicolare contenuti che vadano oltre la value proposition tradizionale del settore, esprimendo il loro ruolo di creators di prodotti, così come di idee”.
Tra i fashion podcast più recenti quello di Dolce&Gabbana, Molto italiano, prodotto da Chora media, azienda specializzata nella creazione di contenuti audio, e narrato dall’attrice Isabella Rossellini in lingua inglese; predecessori di D&G, invece, i podcast realizzati da Chanel (3.55, 2017, e Métier class by Chanel, 2019), da Gucci (il canale Gucci Podcast) e da Dior (Dior tales, Dior stories, Dior lady art, Dior common thread, Dior joaillerie e Dior untold).