Un’annata e tre tenori, Clos du Mesnil 2006, Krug 2006 e la Grande Cuvée 162ème Édition, creata a partire dalla medesima vendemmia. Tre tenori che cantano arie memorabili. Olivier Krug ci perdonerà se non abbiniamo subito le tre bottiglie alle musiche da lui suggerite durante la presentazione che ha tenuto a Milano presso il ristorante enoteca N’ombra de Vin, intitolata “Du soliste à l’orchestre en 2006”. Dove per solista Krug intende proprio l’ultima edizione del celebre cru della Maison di Reims, soprannominata anche “Gourmandise Capricieux” (golosità capricciosa), a causa dell’annata difficile da gestire, ma che ha comunque prodotto champagne di altissimo livello. Proprio come il nuovo CdM, ottenuto da sole uve Chardonnay del vigneto di soli 1,84 ettari, che si trova, cinto da mura di fine XVII secolo, nel centro storico di Mesnil- sur-Oger. Ci troviamo cioè in una delle aree del mondo più vocate per il vitigno a bacca bianca, la Côte des Blancs.
“I tre vitigni della Champagne, Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier”, racconta Olivier Krug, “rappresentano altrettanti gruppi di strumenti musicali, il clima ha il ruolo dello spartito, lo Chef de Cave quello del direttore d’orchestra”. Il riferimento al mondo della musica per gli champagne di Krug non è solo una suggestiva ed efficace metafora, perché la musica è parte dello spirito di questa Maison, capace di interpretare ogni singolo vitigno annata dopo annata da fuoriclasse. Anche quando il clima non le assegna un facile spartito. Eppure nel 2006 Krug è stata capace di esprimere tre vini, certo diversissimi tra loro, ma ognuno a suo modo memorabile.
Il Blanc de Blancs Clos du Mesnil ha trascorso quindi oltre 12 anni in cantina, mentre la sboccatura è avvenuta nell’estate del 2019. Come si usa dire spesso “è ancora un fanciullo”, ma che bel fanciullo, carico di promesse. CdM 2006 canta di già brani aromatici complessi, note agrumate, pennellate erbacee, ha i colori dei cerali e la tavolozza dell’autunno, appena accennata. Tutte note non tradite da palato, che vira verso golosamente verso un’acidità e una lieve sapidità, con un finale persistente. Quindi gli applausi.
Gli abbinamenti musicali suggeriti da Olivier Krug
Il Clos du Mesnil con la musica di Ozark Henry, cantautore belga che ha anche inciso una canzone con Elisa, We Are Incurable Romantics.
Krug 2006 con l’artista Kris Bowers, pianista e compositore di numerose colonne sonore.
Infine la Grande Cuvée 162 con la musica elettronica di Grand Soleil.