“Avevo voglia di una carezza pubblica e volevo esorcizzare il male“.
Queste alcune delle motivazioni fornite dal rapper e influencer Fedez in seguito alla grande controversia scaturita dalla pubblicazione di alcuni audio privati, vere e proprie registrazioni di sedute psicologiche tra il cantante e il suo terapista personale: se di per sé questo atto pare del tutto innocente, è in realtà complesso, perché infrange una sfera privata e terapeutica che rimarrebbe altrimenti un segreto professionale tra specialista e paziente.
“Io non avevo idea che avrebbe potuto scatenare un dibattito così grande all’interno della comunità psichiatrica o della psicoterapia”, rivela Fedez durante un’intervista a “105 Friends“, programma radiofonico diretto da Tony Severo, Rosario Pellecchia e Romina Pierdomenico. “Il mio tema è semplice: innanzitutto registrare le sedute è una cosa normalissima che si fa, pubblicarla un po’ meno. Io soffro di insonnia, mi sveglio molto presto la mattina, tipo alle 5, alle 6. Io non avevo mai riascoltato quell’audio, quella mattina me lo sono riascoltato e ho cominciato a piangere come un cretino”.
Il percorso psicologico intrapreso dal rapper è il risultato della diagnosi di tumore che ha sconvolto la vita di quest’ultimo e per cui, per fortuna, è stato curato in tempo.
“Io sto cercando di tenere aperta la finestra della mia malattia per non dimenticare, quella finestra mi aiuta a rivalutare le priorità della mia vita, quindi riascoltando quell’audio per un attimo sono tornato indietro a quando ho scoperto di avere questo tumore e l’unica testimonianza che avevo era Google che mi diceva che sarei morto da lì a sei mesi, come capita sempre qualunque cosa di salute cerchi su Google” spiega ancora Fedez.