Dal 7 giugno al 26 ottobre 2025, la GAMeC di Bergamo propone un ricco programma dal titolo Pensare come una montagna, che raccoglie progetti artistici inediti, pensati per dialogare con il territorio e riflettere sul rapporto tra essere umano, natura e trasformazione. Le iniziative coinvolgono non solo la sede museale, ma anche altri luoghi significativi della città e della provincia, creando un vero e proprio percorso diffuso.
Tra le mostre più attese c’è Seasons di Maurizio Cattelan, artista di fama internazionale originario di Padova. Il suo intervento si sviluppa come una narrazione visiva che si snoda attraverso diversi spazi pubblici e istituzionali di Bergamo, invitando il pubblico a riflettere sul tema del cambiamento, della ciclicità della vita e delle trasformazioni sociali. Il titolo, che richiama le stagioni, diventa un simbolo del passare del tempo, delle crisi e dei rinascimenti che caratterizzano tanto l’individuo quanto la collettività. Il progetto comprende due nuove sculture realizzate appositamente, due opere recenti e un’installazione site-specific, disposte tra la GAMeC, la Sala delle Capriate, l’antico oratorio di San Lupo e la Rotonda dei Mille.
Un altro progetto originale è quello di Cecilia Bengolea, coreografa e artista nata a Buenos Aires. Per l’occasione, ha creato una performance inedita pensata per l’ex roccatura del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè. Il lavoro prende spunto dai movimenti delle antiche macchine tessili e dalle danze libere degli anni Trenta, dando vita a un’azione coreografica che unisce memoria industriale e linguaggi contemporanei. A interpretarla saranno giovani ballerini della scuola Danzarea di Mozzo, vestiti con costumi in lino grezzo realizzati insieme al costumista Alberto Allegretti. L’opera, in equilibrio tra gesto e memoria, richiama il tema dell’alienazione, con un rimando critico alle dinamiche del lavoro, ieri come oggi.
Nel suggestivo contesto delle miniere di Dossena, uno dei più antichi giacimenti della Val Brembana, l’artista tedesco Julius von Bismark realizza il suo quinto landscape painting. Si tratta di un intervento pittorico che trasforma le pareti di roccia in una superficie artistica, in cui le linee e i tratti pittorici giocano con la percezione, appiattendo il paesaggio in un trompe-l’oeil “al contrario”. L’opera riflette sull’idea di paesaggio non come realtà naturale immutabile, ma come costruzione culturale in continua evoluzione, in cui l’uomo non è spettatore esterno, ma parte integrante.
Anche Francesco Pedrini, artista originario di Bergamo, partecipa al progetto con un’installazione pensata per il territorio di Roncobello, al passo del Vendulo. In un’area colpita dall’infestazione del bostrico, che ha portato alla rimozione di molti abeti rossi, Pedrini propone la creazione di un “osservatorio poetico del cielo”, un luogo immersivo per la contemplazione e la riflessione. L’intervento si articola in tre installazioni che invitano a riconsiderare il rapporto con l’ambiente, a partire dai cambiamenti che lo attraversano.
Infine, tra le iniziative più significative c’è il progetto legato alla rinascita dello storico bivacco Aldo Frattini a Valbondione, promosso dalla GAMeC in collaborazione con la sezione bergamasca del Club Alpino Italiano e il laboratorio di architettura EX, fondato da Andrea Cassi e Michele Versaci. Situato lungo l’Alta Via delle Orobie, a oltre 2.300 metri d’altitudine, il bivacco verrà ricostruito come simbolo di cura per il territorio montano e di continuità con la storia alpinistica locale. Il percorso che porterà all’inaugurazione del nuovo rifugio sarà accompagnato da Mountain Forgets You, un progetto espositivo ospitato nello Spazio Zero della GAMeC, che racconterà il processo progettuale attraverso materiali, schizzi e documentazione. A completare il tutto, l’installazione Thermocene di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore offrirà un’esperienza visiva e sonora che riflette sul tempo e sul paesaggio in trasformazione.
L’intero programma è curato da Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC, e si presenta come un invito a pensare in profondità il legame tra arte, natura e storia, con lo sguardo rivolto al futuro ma radicato nella complessità del presente.