L’export del settore orafo italiano ha registrato un notevole incremento nei primi mesi del 2024, ma le previsioni per il futuro appaiono più incerte. Secondo il Centro studi di Confindustria Federorafi, le esportazioni del comparto orafo, argentiero e gioielliero sono aumentate del 38% nel periodo, raggiungendo un valore complessivo di poco più di 11 miliardi di euro. Tuttavia, questo risultato è stato fortemente influenzato dalle dinamiche della Turchia, che è passata dal quinto al primo posto tra i mercati di destinazione rispetto al 2023. Ciò è dovuto a fattori geopolitici e all’introduzione di dazi sull’oro, che hanno stimolato le importazioni da parte degli operatori locali. Escludendo la Turchia, la crescita complessiva dell’export si sarebbe limitata a un modesto +0,3%.
L’impatto della Turchia è stato decisivo per il mercato extra-UE, che rappresenta il 79,6% del totale e ha registrato un incremento del 48,9%, superando di 10,9 punti la media settoriale. Al contrario, l’export verso i Paesi UE è cresciuto solo del 7,3% nello stesso periodo, coprendo il 20,4% delle esportazioni complessive.
Tra i principali mercati, gli Stati Uniti si posizionano al secondo posto dopo la Turchia, nonostante un calo delle vendite del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un fatturato comunque superiore al miliardo di euro. La Svizzera si conferma al terzo posto, pur registrando una flessione del 20,4%, riflesso di un rallentamento del segmento lusso e di nuove strategie logistiche dei grandi player del settore. Gli Emirati Arabi Uniti occupano il quarto posto, con un aumento dell’8,6% e un fatturato di 890,4 milioni di euro. Le esportazioni verso la Francia, importante mercato per il lusso, sono diminuite dell’1,7%, mentre Hong Kong ha registrato un calo del 5,5%. Al contrario, la Germania ha mostrato un incremento del 5,9% nei primi nove mesi del 2024 rispetto all’anno precedente.
Guardando al 2025, il 47,5% delle aziende prevede una stabilità nei volumi d’affari, il 31,2% teme un peggioramento e il restante 21,3% si aspetta una crescita. Queste prospettive delineano una possibile contrazione complessiva del valore del settore di circa un punto e mezzo percentuale.