Il tanto atteso rilancio del settore lusso nella seconda metà del 2025 potrebbe rivelarsi meno incisivo del previsto. Le difficoltà economiche della Cina continueranno a rappresentare un fattore critico, influenzando negativamente anche gli anni successivi. Gli analisti di Berenberg, nel primo report dell’anno dedicato a moda e lusso, mettono in guardia da un possibile rallentamento della ripresa: «Le attese sui ricavi per il secondo semestre rischiano di essere deluse, così come le previsioni di crescita per il 2026 e il 2027». Secondo il report, le attuali stime di consenso, che prevedono un aumento dei ricavi del 3,6% nel 2025 e del 7% nei due anni successivi, appaiono troppo ottimistiche, con il rischio di un nuovo ciclo di ridimensionamenti.
Le previsioni si concentrano su due fattori chiave: l’andamento dell’economia cinese e la situazione macroeconomica degli Stati Uniti, con particolare attenzione ai possibili effetti delle politiche commerciali statunitensi. Le misure di stimolo adottate da Pechino e le strategie economiche americane, unite all’incertezza legata ai dazi, alimenteranno una volatilità persistente. «Il mercato sembra sovrastimare l’impatto dei dazi, trascurando l’effetto compensativo di un dollaro forte, ma al tempo stesso sottovaluta i problemi strutturali di lungo termine che la Cina deve affrontare», evidenziano gli esperti.
Secondo il report, un dollaro in rafforzamento potrebbe attenuare gli effetti negativi delle tariffe imposte dagli Stati Uniti. «Le preoccupazioni legate alle tariffe doganali e alla forza del dollaro sono due facce della stessa medaglia. Sebbene le tariffe siano sfavorevoli per il settore, un dollaro più forte tende a controbilanciarne l’impatto, come già avvenuto nel 2018», spiegano gli analisti. Le politiche economiche americane, infatti, potrebbero sostenere la valuta statunitense e, di conseguenza, favorire la spesa dei consumatori americani in beni di lusso, soprattutto grazie al miglioramento delle condizioni patrimoniali.
I risultati finanziari del quarto trimestre 2024, attesi a breve, dovrebbero riflettere un andamento in linea con il terzo trimestre dello stesso anno. Tuttavia, gli analisti ritengono che il mercato sia ancora troppo fiducioso sulle prospettive a medio termine dei consumatori cinesi. «Non ci aspettiamo un cambiamento significativo nel quarto trimestre, ma è probabile che le revisioni al ribasso delle stime riprendano presto, considerando i rischi legati alla domanda cinese», sottolineano. La debolezza dell’indice dei prezzi al consumo cinese di dicembre è un chiaro segnale delle difficoltà persistenti, anche se il miglioramento delle prospettive economiche negli Stati Uniti potrebbe offrire un margine di ottimismo.
Alla luce di questo scenario, Berenberg ha rivisto al ribasso le stime di fatturato per il settore moda e lusso per il 2025, con una riduzione media dello 0,9%, mentre le previsioni sull’Ebit sono state tagliate del 3,5%. Le revisioni dei target di prezzo, invece, mostrano un incremento medio del 3,4%, grazie all’aggiornamento delle valutazioni di un anno.
In un contesto caratterizzato da incertezze economiche, gli analisti suggeriscono un approccio difensivo, puntando su quei brand che stanno guadagnando quote di mercato. «Per affrontare i rischi legati alla Cina, preferiamo aziende come Brunello Cucinelli, Hermès e Lvmh, che mantengono un rating positivo», spiegano. Sebbene le valutazioni del settore siano considerate elevate, la mancanza di valide alternative di crescita nel mercato europeo rende poco probabile un calo significativo delle quotazioni.