Il Vittoriale degli Italiani ha acquisito la collezione Paglieri, il fondo dannunziano privato più ricco d’Italia. Si tratta di migliaia di documenti, cartoline, carteggi, autografi, appunti e moltissimi materiali inediti, che includono 1800 edizioni, mille lettere del Vate, duecento dei suoi corrispondenti, centinaia di fotografie, volantini fiumani, spartiti e i faldoni dell’architetto Gian Carlo Maroni relativi alla costruzione dell’immaginifica residenza del poeta a Gardone Riviera. Saranno presentati al pubblico il 29 giugno prossimo dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri in occasione dell’evento “Vedi, vedi, queste sono le carte che ti volevo mostrare”.
“Con questa acquisizione – ha spiegato Guerri– portiamo al Vittoriale la più grande collezione dannunziana presente al di fuori dei nostri archivi. Si è trattato di un notevole investimento economico, ma al tempo stesso di un’operazione di grandissimo valore culturale, capace di fra scoprire sfumature rimaste inedite di d’Annunzio, dei suoi rapporti personali e della costruzione del Vittoriale.
La collezione Paglieri consente di ricostruire la biografia completa del Vate e la storia della casa Museo del Vittoriale degli Italiani, e fu assemblata prima da Ludovico Paglieri e poi dal figlio Mario, imprenditori di Alessandria dell’azienda di profumi Paglieri.
La raccolta comprende 1800 esemplari di edizioni speciali delle opere di d’Annunzio, uniche, popolari, in volume monografico oppure pubblicate a puntate su riviste o quotidiani, in italiano o tradotte in altre lingue, che riportano dediche o carte autografe; messaggi, orazioni, lettere, pubblicati in facsimile di autografo; una importante raccolta di spartiti e partiture musicali composte tutte per le opere dannunziane; mille lettere di d’Annunzio a vari corrispondenti tra cui il farmacista di Gardone Riviera, Mario Ferrari, definito dal Vate “pharmacopola”, ossia venditore di farmaci. Sono anche presenti oltre cento messaggi e manifesti fiumani, i volantini del volo su Vienna, le locandine del teatro e le pubblicità, i faldoni che conservano agende e pagamenti di fatture provenienti dall’ufficio dell’architetto Gian Carlo Maroni di notevole importanza per ricostruire le vicende della fabbrica del Vittoriale.
La collezione verrà allestita in una sala aperta agli studiosi e intitolata a Mario Paglieri all’interno del Museo della Santa Fabbrica Gian Carlo Maroni al Vittoriale. Insieme a Giordano Bruno Guerri, alle autorità e rappresentanti della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara sarà presente Debora Paglieri per raccontare la storia e l’importanza della collezione dannunziana.
Il primo nucleo della collezione Paglieri nasce già prima dell’ultimo conflitto mondiale, quanto il Vate era ancora in vita, grazie all’intraprendenza e all’interesse dell’imprenditore Lodovico Paglieri, classe 1902, che fin dalla gioventù aveva apprezzato e letto le opere dannunziane. In questo clima culturale il figlio Mario, nativo del ’34, sviluppa la passione per d’Annunzio e la sua opera che fu del padre Lodovico. A 12 anni scoprirà “Il trionfo della morte”, che determinerà il suo interesse da collezionista e lo porterà a raccogliere l’enorme collezione Paglieri, convinto di poter trasmettere alla generazione successiva una profonda passione che non terminerà con lui e di cui ha assunto le redini la figlia Debora.