Oggi i graziosi barboncini firmati Benetton non sono i protagonisti del loro angolo commerciale di via Roma, i portici dedicati allo shopping e al lusso della città di Torino, ma, bensì, semplici comparse, osservatori silenziosi dell’ultima (e inaspettata) opera di Bansky.
Un Babbo Natale spettinato e avvolto in una coperta a fiori riposa su un letto di cartoni, incorniciato da tre nuove scritte che spiccano sulla vetrina, che leggono We Are Family; a fare da cornice, c’è una delle vie più ricche e prestigiose del capoluogo piemontese, meta per tutti gli appassionati di alta moda e fedeli consumisti della città.
Noi siamo una famiglia, titolo dell’opera ed elemento necessario per contestualizzare un’installazione che, già di per sé, colpisce per una semplicità irruenta e immediata: l’artista britannico, infatti, ha voluto attaccare senza mezzi termini tutta la società occidentale.
“Focus della creazione è il paradosso dell’ economia e dei tempi moderni” spiega Banksy in merito. “L’artificio e la retorica della magia natalizia stridono con la cronaca e politica contemporanea in un mondo dove il ludico si mischia alla tragedia, dove la guerra e la povertà si affiancano al patinato mondo dei social, tra un post e l’altro. Parla di una società minestrone, più che liquida”.