Dopo il sacco della spazzatura in pelle di vitello e la sfilata immersa nel fango, Balenciaga propone un altro capo controverso, questa volta ricavato da un semplice asciugamano.
Un oggetto che si trova in tutte le case e realizzato in materiali semplici, qualcosa di ben lontano dal concetto di lusso che si associa all’alta moda e che, nel caso di Balenciaga, raggiunge prezzi astronomici come ogni creazione del suo direttore creativo, Demna Gvasalia.
Secondo quanto confermato, infatti, la cosiddetta towel-skirt (letteralmente “gonna asciugamano”) sarà venduta a partire a partire da un prezzo di mercato di settecento euro e sarà disponibile in beige o in grigio scuro. Va obbligatoriamente indossata come un asciugamano avvolto intorno alla vita e abbinata, secondo la visione di Balenciaga, a pantaloni cargo della stessa tonalità.
Un capo che ha già scatenato una controversia e che, soprattutto, ha messo in discussione ancora una volta il rapporto tra moda e realtà: in un mondo dove la povertà dilaga e il consumismo divora tutto ciò che trova sul proprio cammino, una provocazione artistica come quella di Balenciaga ha un impatto significativo? O viene percepita, piuttosto, come una presa in giro nei confronti delle classi meno abbienti e degli artisti che propongono prospettive sostenibili e innovative?
Ciò che è certo, è che l’ultimo trend di Balenciaga potrà essere ricreato con qualunque asciugamano: a distinguere i due capi, in fondo, sarebbe soltanto il logo della maison.